Commento alle letture di domenica 24 Novembre 2019 per ragazzi e bambini – Missio Ragazzi

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Nelle nostre comunità parrocchiali siamo all’ultima domenica,secondo il calendario della Chiesa. Che conclusione ci offre questo strano calendario?Gesù che vienemesso in croce. Gesù ci offre una lezione di mitezza enorme, una morte che parla di “vita donata” perché il Signorenonè mortodi incidente o ‘persfortuna’…Il vangelo (che è sempre Lieta Notizia, non “lieto fine”), ci suggerisce di organizzare il nostro cammino di “amici di Gesù” sulle sue scelte, sui suoi gesti, sulle sue ultime parole.

Ci stiamo? Non necessariamente ci sentiremo più forti (potremmo anche sentirci più forti, ma solose cammineremo insieme ad altri, quindi riuscirci dipende dalla scelta di ciascuno), ma sicuramente capiremo meglio chi è veramente Gesù.Pilato, dopo l’arresto nella notte prima di Pasqua,aveva chiesto senza alcuna paura a Gesù: <<Dunque tu sei re?>>. Si era sentito rispondere: <<il mio regno è diverso da quello che hai sempre difeso tu, da quello che tu rappresenti!>>.

Certo che il Regno di Gesù è altra cosa,rispetto ai poteri che gli uomini sognano di possedere!Quando conosciamo qualcuno che vive nella ricchezza e ha molte possibilità sotto tutti i punti di vista,diciamo: “quello fa una vita da re”! Che Gesù abbia voluto per sé iltitolo di re ci sembra strano: la gente infatti, in Israele, pensava ai re che avevano occupato il loro suolo, donato da Dio,re che agivanocon prepotenza e superbia anche all’interno dei cortili più sacri del Tempio che sorgeva a Gerusalemmee questo per tutti era un peccato imperdonabile!E allora?Gesù più che di “re” ci ha parlato di “servizioai fratelli”e più che spiegarci il Regno di Dio ci ha detto che il Regno del Padre è unRegno di giustizia e di pace!

Il brano secondo l’evangelista Luca (che ringraziamo per averci accompagnato lungo tutto questo anno) ci ha spiegato che i capi religiosi “deridevano Gesù dicendo: ha salvato altri! Salvi se stesso se è lui il Cristo”. Anche i soldati lo deridevanoed anche fra i duecrocifissi quelgiorno accanto a Gesù c’era uno chelo insultava …

Solo una “voce fuori dal coro”, cioè la voce del condannato che vede nella debolezza di Gesù la forza dell’amore, inizia qualcosa di nuovo ed èil dialogo della salvezza. Quel condannato osa dire: “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gesù allora appareper quello cheè: “In verità ti dico: oggi con me sarai nel paradiso!”.Gesù è venuto per i peccatori, si è definito “medico per i malati”, cioè per tutti i peccatori. Chi lo criticava e disprezzava non sopportava che Gesù fosse sempre in mezzo alla gente comune e per disprezzarlo spesso lo chiamavano “amico dei pubblicani e dei peccatori”.

Questa “definizione” non ci allontana dal vangelo, anzi ci aiuta a capire Gesù in profondità!Quando gli Ebrei pensavano al paradiso immaginavano il giardino dell’Eden,un meraviglioso luogo dove Dio passeggiava in familiarità con Adamo ed Eva… Gesù promette al ladro:“Tu sarai con me”, tu sarai il cittadino del Regno che non hai trovato lungo la tua vita, che forsehai disprezzato come tanti. Oggi sarai con me, oggi la salvezza entra nella vita di questo disgraziato! Un fatto veramente nuovo: nessuno si salva da sé, ma tutti possono accogliere la Salvezzadi Dio.

Basta riconoscere la propria pochezza, basta avere ancora sete di vita, perché Gesù possa ripetere anche a noi: sarai con me, ti porto io nel Regno di mio Padre. Sono qui per tee,non muoio se non per questo!

Commento a cura di Don Valerio Bersano Segretario Nazionale Missio Ragazzi

FONTE: Missio Italia