La “Vita” eterna, la “sconosciuta realtà conosciuta”
Oggi consideriamo la nostra propria vita riflessa in Bartimeo: come lui, affaticati e “privi della vista”, ci troviamo così di fronte alla Vita. Sospettiamo che questa vita non è in realtà la Vita. E, come lui, ci apriamo i a Gesù, chiedendoGli di “vedere” perché all’uomo che si rinchiude in se stesso, gli i sfugge la Vita eterna.
La vita dell’uomo, a causa del peccato, è predestinada a un duro lavoro e a una sofferenza intollerabile, in modo tale che l’immortalità sarebbe qui più un peso che un bene… Ci sono momenti, tuttavia, in cui improvisamente capiamo “qualcosa” di ciò che deve essere la “Vita”. Invece, quello che giornalmente chiamiamo “vita”, in realtà, non lo è.
Desideriamo la “Vita” stessa, quella vera, ma non conosciamo quello verso cui ci sentiamo spinti. Non possiamo evitare di tendere verso ciò, anche se sappiamo che tutto quello che possiamo sperimentare, non è quello che desideriamo. Questa “realtà” sconosciuta è la vera speranza che ci spinge. La “Vita” eterna è questa “sconosciuta realtà conosciuta”.
Fonte: evangeli.net
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18, 35-43
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.
Parola del Signore