“In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai”
Soffermiamoci su questa indicazione di Gesù: di pregare sempre, senza stancarsi mai. Questo è la preghiera, un tentativo di essere in relazione con Lui. Non si tratta di avere degli atteggiamenti perfetti, e di essere bravo nella preghiera. Anche quando il nostro cervello ci dice che non ha nessun senso pregare, stare insieme con Lui, non bisogna stancarsi. Bisogna andare contro ogni nostro ragionamento, andare contro ogni sensazione che ci dà l’impressione di essere soli. Spesso nella vita ci sentiamo rifiutati da Dio, non accolti. Pensiamo che Dio non ci faccia la giustizia, abbiamo l’impressione che Lui non si prende cura di noi, che è sordo alle nostre preghiere, ai nostri bisogni dei miracoli. Mi viene da dire che ci mettiamo al posto suo, come se dicessimo “decido io per me.” Ma questo non è la preghiera. La preghiera è la nostra comunione con il Figlio e con il Padre, che ci mette in comunione con il creato come dono e con gli altri come fratelli: è la vita umana, pienamente realizzata. Per questo bisogna pregare sempre. Senza però scoraggiarsi se Dio sembra sordo ad ascoltare la nostra preghiera. Infatti non è importante ciò che ci dà: importante è che noi stiamo con lui e abbiamo fiducia in lui. Gesù ci chiama ad insistere nella preghiera, ci dà un’immagine del giudice cattivo che non ce la fa più ad ascoltare la povera vedova. Gesù mette paragona Dio con il giudice cattivo per dirci che se uno che non temeva Dio e né aveva riguardo per alcuno, alla fine ascolta, fa quello che lo chiede la vedova, quanto di più farà Dio che è l’Amore, misericordia, sommo Bene! Infatti la preghiera non è un sentire, ma sapere di essere sentiti. Nella preghiera c’è qualcosa che desidero, chiedo, voglio, ma non pretendo!
Fra Marin Berišić
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18, 1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore
Commento a cura di fra Mario e fra Marin Berišić OFMCap