p. Bruno Oliviero (padre Elia) commenta il Vangelo del 10 Novembre 2019

Creati per Risorgere!

Cari fratelli e sorelle, Gesù viene in questo mondo, come ci ha ricordato Papa Francesco (1), per rivelarci che il senso e lo scopo della nostra vita sulla terra è la Risurrezione!
Da terrestri, come ci ricorda San Paolo, Dio in Cristo per mezzo dello Spirito Santo vuole trasformarci in Celesti.

Le modalità, sulla terra, attraverso le quali Dio vuole operare questa trasformazione sono due: Il Matrimonio, fondato sull’unione fedele, feconda e indissolubile tra un uomo e una donna, e la vita consacrata.
Nel brano del Vangelo di Luca che ascolteremo Domenica 10 Novembre, I Sadducei che non credono nella Risurrezione pensando di potersi prendere gioco di Gesù gli propongono la storiella della donna sposata con sette fratelli che, uno dopo l’altro, muoiono senza lasciare nessuna discendenza con la “domanda trabocchetto” finale : di chi sarà moglie nella Risurrezione? Gesù si serve di questa, evidente, provocazione per cercare di aprire la mente e il cuore dei Sadducei: “Coloro che sono fatti degni della Risurrezione non prenderanno né marito né moglie ma saranno come Angeli del Cielo…”
Gesù ci ha rivelato anche che il potere, “l’energia” che realizzerà la trasformazione, sia nella modalità del matrimonio che della vita consacrata, è la carità, “il ponte che collega la terra al cielo”, come ci ricorda sempre Papa Francesco, che altro non è che l’Amore vero, autentico, puro, quello che viene da Dio effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato donato.
Un Amore che, purificando il nostro cuore, ci permette di “uscire fuori noi” per metterci al servizio dei fratelli specialmente i più bisognosi (2)
Cari fratelli e sorelle, quale entusiasmo ci dona la certezza che ogni pensiero, ogni parola, ogni atto di puro amore nei confronti dei nostri fratelli, specialmente dei più poveri fanno dell’oggi che viviamo un’alba di Risurrezione! (3)

  1. Omelia tenuta durante la Santa Messa in suffragio dei cardinali e vescovi defunti in quest’anno celebrata nella basilica di San Pietro lo scorso 4 Novembre.
  2. “Chinarsi sui bisognosi per servirli è fare anticamera per il paradiso. Se infatti, come ricorda san Paolo, «la carità non avrà mai fine» (1 Cor 13,8), allora proprio essa è il ponte che collega la terra al Cielo. Possiamo dunque chiederci se stiamo avanzando su questo ponte: mi lascio commuovere dalla situazione di qualcuno che è nel bisogno? So piangere per chi soffre? Prego per quelli a cui nessuno pensa? Aiuto qualcuno che non ha da restituirmi? Non è buonismo, non è carità spicciola; sono domande di vita, questioni di risurrezione.
  3. Tra le tante voci del mondo che fanno perdere il senso dell’esistenza, sintonizziamoci sulla volontà di Gesù, risorto e vivo: faremo dell’oggi che viviamo un’alba di risurrezione.

Commento al Vangelo di domenica 10 Novembre 2019 a cura di don Bruno Oliviero.

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Letture della
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabèi
2 Mac 7,1-2.9-14

 
In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
 
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
 
[E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
 
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
 
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 16 (17)
R. Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno. R.
 
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole, R.
 
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine. R.

Seconda Lettura

Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2 Ts 2,16 – 3,5

 
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
 
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
 
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Dio non è dei morti, ma dei viventi.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20, 27-38

 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
 
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Parola del Signore

Oppure forma breve Lc 20,27.34-38
Dio non è dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
 
In quel tempo, disse Gesù ad alcuni sadducèi, i quali dicono che non c’è risurrezione:
 
«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
 
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Parola del Signore

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