1° Lettura
– Nelle aule di Tribunale è scritto:
“La Legge è uguale per tutti”.
Ma non è così;
chi può permettersi degli avvocati bravi
potrebbe venire assolto
anche se è colpevole…
e abbiamo tanti esempi,
specie in politica
e tra i manager delle grandi strutture statali.
Ma oltre agli avvocati bravi
può succedere che posso addirittura permettermi
di comprare il Giudice
(e anche di questo
abbiamo le prove storiche in Italia).
Inoltre se anche la giustizia è uguale per tutti
e il Giudice è serio e imparziale,
chi sa parlare e difendersi (es. i mafiosi)
l’avrà sempre vinta sul povero diavolo
anche innocente,
ma che non riesce a dimostrarlo…
– In tutte le Costituzioni mondiali
e anche in quella Ebraica (Libro del Siracide)
si raccomanda che il Giudice non accetti regali
perché non potrebbe essere più imparziale poi…
Sull’esperienza umana
qualcuno potrebbe pensare che Dio
sia come un Giudice di questo mondo
e si lasci comprare con un paio di Messe
e qualche offerta alla Chiesa o al Vaticano…
Dio non si lascia comprare né corrompere
per tranquillizzare le nostre coscienze.
Il Siracide attacca duramente
questa falsa religione:
non è venendo in chiesa e mangiando particole
che possiamo permetterci di fare i nostre comodi
e rubare a man salva,
danneggiando i poveri…
Se sei un pedofilo,
resti tale anche se sei diventato prete o Vescovo
in barba al Vaticano.
Dio è un Giudice che non fa preferenze,
anzi fa veramente giustizia,
cioè:
mette tutti sul medesimo piano
perché possano difendersi alla pari.
Per questo Dio sta dalla parte del povero,
di chi non ha mezzi, né avvocati,
di chi non ha amici e non sa parlare
per dargli la possibilità di un giudizio giusto
e imparziale.
Anzi se ha una debolezza Dio,
ce l’ha con e verso i poveri
e verso le preghiere dei poveri.
VANGELO
E’ una pagina del Vangelo
non di facile lettura,
né per la comprensione.
1° I due protagonisti:
il fariseo:
è una persona retta, onesta,
osserva la legge,
cerca di non commettere peccati,
digiuna,
versa al fisco e al Tempio le decime
dei prodotti dei campi e del bestiame,
osserva il sabato e prega…
Può essere orgoglioso della sua rettitudine
e della sua onestà.
Non ha nulla di cui vergognarsi…
A lui spetta di diritto il Paradiso,
Si potrebbe eccepire
che sia un pochino orgoglioso…
ma insomma non possiamo pretendere
che sia perfetto.
E’ un uomo a posto
sia dal punto di vista religioso
che civile, umano.
Il pubblicano
è un esattore esoso delle tasse.
I pubblicani erano
collaborazionisti con gli odiati romani;
potevano essere ladri
per bisogno o per natura;
non erano osservanti delle tradizioni religiose,
non frequentavano il Tempio,
non potevano,
e come le prostitute, o i lebbrosi
erano tutte persone da evitare…
Venivano visti come dei poco di buono.
Per loro era impossibile la salvezza;
erano già carne da inferno.
Ma, ecco la cosa strana e impensabile:
questo pubblicano “fu reso giusto” da Dio,
mentre Dio non è riuscito
a rendere giusto il fariseo.
Dove sta la differenza tra i due:
il fariseo
non ha bisogno di Dio,
è già a posto
e si merita di diritto il Paradiso;
il pubblicano
sa di essere un poco di buono;
confida che Dio lo possa ascoltare comunque,
anche se non pretende di essere salvato.
– E’ una parabola strana !
– Il pensiero di Gesù,
espresso nella parabola,
sta tutto qui:
non sono le nostre opere buone
a salvarci
ma è l’Amore di Dio.
Se ci comportiamo bene,
se facciamo opere buone, offerte,
se diciamo preghiere, messe…
lo facciamo perché sta bene
e fa bene a noi stessi;
e ancora come segno che abbiamo capito
e rispondiamo all’Amore di Dio.
Chi pensa come il fariseo
non è cattivo,
non ha ancora capito niente di Dio.
La vita eterna è un dono
non va guadagnata.
L’idea di “lucrare una indulgenza”
di guadagnarci il Paradiso
è molto radicata tra i fedeli e i credenti,
allora,
come anche oggi.
Su questa idea ritornerà S.Paolo
per darci anche altre 2 motivazioni.
1° con le opere buone
non possiamo guadagnarci il Paradiso
perché Dio è su un altro piano,
per quanti sforzi possiamo fare
non potremmo mai fare un salto di natura
e arrivare ad essere Dio.
Es. un cane
se gli stiamo vicino
e gli in segniamo tante cose umane:
leggere, scrivere, andare in auto (va sulla luna)
vestirsi con la cravatta,
stare a tavola come un invitato qualsiasi,
gli insegniamo anche un paio di lingue,
usare il computer… ecc…
già i bastardini
sono più educati e affettuosi di noi umani…
rimarrà comunque sempre un cane
che sa fare meraviglie…
ma rimarrà un cane
e avrà sempre la natura animale del cane;
non sarà mai una persona.
Solo Dio è in grado
di elevarci alla sua natura divina;
solo perché Lui è in grado e lo vuole.
2° motivo per cui
noi non riusciamo a salvarci
con la nostra buona volontà
e con tutte le opere buone compiute
è che se così fosse
non sarebbero stati necessari
la venuta e il sacrificio di Gesù.
Il sacrificio in croce di Gesù
e la sua Risurrezione sarebbero stati inutili,
perché noi ce la potremmo fare anche da soli.
Ecco il profondo significato della parabola
del buon fariseo
e del cattivo pubblicano:
Dio salva tutti per Amore,
anche i casi disperati e i malvagi.
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova