Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 24 Ottobre 2019

Un Gesù “piromane”, venuto a gettare il fuoco sulla terra, è tra i ritratti evangelici che più inquietano, agitano, bruciano. Forse uno degli incendi più grandi riguarda la sua interpretazione, spesso banalizzante. Non è questione di professarsi cristiani o non cristiani; piuttosto, occorrono gli occhi di Luca per leggerlo nella sua profondità. Il fuoco, predicato dal Battista e da Gesù a proposito dell’imminente giudizio di Dio, viene così a prefigurare tutto il divampare dello Spirito nella Pentecoste.

Per Luca questo evento è davvero scottante; l’attesa stessa è ardente come le lampade di chi aspetta di notte. Infatti, dopo esserci mossi verso Gerusalemme, ora la spinta si volge centrifuga, sino ai confini dell’umano. E l’ardente attesa di tutto ciò coinvolge non solo noi, ma pure Gesù. Anche lui è partecipe delle nostre angosce e ancora di più, visto che tutto si gioca sulla sua Persona, sulla sua Pace, sulla sua Unità. Ma perché qui dice proprio il contrario, cioè che non sarebbe venuto a portare la pace ma la divisione? Lo fa per evitare il fraintendimento che tutto possa facilmente risolversi immediatamente con qualche sorrisino e stretta di mano. Ecco, la Pace di Gesù non è quella del “quieto vivere”, del mettere a tacere ciò che non va, del sottomettere chi la pensa diversamente e non ha la forza per esprimersi.

Al contrario, ci è promessa una unità viva, dinamica, ribollente: una decisione fondamentale a portata di mano e al contempo un percorso che costa fatica. Necessariamente, in un mondo dove sono presenti avidità, violenze, egoismi e vendette, il dono incondizionato di misericordia, libertà e giustizia ― proposte universalmente sino all’eclissi di Dio e nella pluralità delle distinte sensibilità di ciascuno ― non può che incontrare forti resistenze, a partire dalle nostre famiglie. Del resto, se il male non si opponesse al bene, non si chiamerebbe male. C’è tutto il realismo cristiano, consapevole dei primi rifiuti dei discepoli di Gesù che sono battezzati, cioè immersi, nella stessa persona di Gesù che, nell’oscena crocifissione, accetta il suo battesimo da scomunicato della comunità.

Anche qui, il linguaggio forte sottolinea l’importanza di scegliere senza indugio la misericordia divina, nonostante le resistenze di quegli stessi schemi rigidi che hanno portato alla morte di Gesù. Ma il Cristo, con la sua morte da escluso, ha dato fuoco a gli steccati della diffidenza, della discriminazione e dell’autoreferenzialità; nondimeno, invita anche noi a una purificazione con il fuoco del suo amore, che brucia le resistenze e scioglie i cuori, uno per uno, nella loro singolarità. Siamo chiamati a vivere con Lui la Pace vera, quella che di persona ha fatto esperienza di tutto il potere del negativo e ha attraversato visceralmente il corpo dilaniato di Dio, sino all’estrema lontananza del Figlio dal Padre.

È una realtà personale che non può lasciarci indifferenti.

Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

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