Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 24 Ottobre 2019

Il “carro di fuoco” di Gesù (Dio chiama l’uomo)

Oggi ricordiamo che la nostra esistenza in questo mondo non è un vivere dal nulla verso il nulla, ma che la nostra vita è stata richiesta, fin dal principio, da un amore infinito. Tutto questo lo si scorge dal “carro di fuoco” di Gesù. Scopriamo la Sua gioia quando ci lasciamo ardere dal messaggio del Signore.

La risposta alla chiamata di Dio esige da noi il coraggio di stare vicino al fuoco che Lui ha portato per incendiare la terra; nel “sì”, al seguirLo, va compreso il coraggio di lasciarci bruciare dal fuoco della passione di Gesù, che è pure, allo stesso tempo, il fuoco Salvatore dello Spirito Santo. E’ questo il nucleo della chiamata: che dobbiamo, cioè, essere preparati a lasciarci bruciare per Colui il Cui cuore brucia per la forza della Sua Parola.

Oh Spirito divino, fa che mi lasci incendiare affinché anch’io possa essere fuoco su questa terra: fuoco della vita, della speranza e dell’amore.

Fonte: evangeli.net

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Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

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