“Il mio padrone tarda a venire”
Il servo che nota che il padrone tarda a tornare, si abbandona ad atteggiamenti riprovevoli che lo compromettono seriamente. Non solo offende la sua dignità, ma rovina se stesso e perde di vista il bene che era chiamato a realizzare e che gli era stato affidato.
La dinamica del “il padrone non è ancora arrivato”, “c’è ancora un po’ di tempo”, “ho ancora altri 5 min.” è il modo con cui la tentazione bussa soavemente alla porta della tua mente e ottiene il suo spazio, si conquista la sua libertà d’azione senza fatica e con pieni diritti. Proprio quando ti dai la possibilità di indugiare ancora, facilmente cadi nella trappola della perdita di tempo, con tutte le consequenze a cui puoi giungere: peccare, innervosirti, mentire, non fare delle cose di cui avevi la responsabilità e il dovere.
Se ti sembra di avere ancora un po’ di tempo, usalo per fare le cose con calma, per essere più sereno con te stesso e con gli altri e dedica qualche minuto del tempo “in più” per pensare a Dio e ringraziarlo di averti agevolato rispetto a tuoi programmi.
In breve
Se ti sembra di avere 5 minuti in più, non sciuparli invano. Dedicali a ringraziare Dio di averti agevolato nei tuoi programmi e per fare le tue cose con maggiore calma e serenità.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore
Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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