Oggi la Chiesa festeggia Luca, uno dei suoi grandi evangelisti che con cura ha voluto raccogliere informazioni e documentarle affinché tutti potessimo fare l’esperienza della conoscenza del Maestro Gesù.
Luca non ha mai visto Gesù in vita sua, proprio come noi. Ha creduto nel Maestro grazie alla predicazione di san Paolo che, a sua volta, non ha mai conosciuto Gesù di persona. Ci assomiglia proprio, il nostro Luca!
Greco, nativo di Antiochia, probabilmente abituato a sentir parlare di Dio attraverso le immagini della religione greca, in cui le divinità riproducono in peggio i difetti degli uomini, egli è rimasto affascinato dall’annuncio di Saulo che presentava il volto di un Padre che conosce e si occupa dei propri figli.
Dopo essersi unito alla missione di Paolo, ne è diventato amico e discepolo, intraprendendo, probabilmente dietro suo consiglio, l’arduo compito di scrivere un vangelo come già fatto da Marco, vangelo destinato, però, ai discepoli di provenienza pagana. Ma Luca non era presente agli eventi e ha dovuto indagare, conoscere, capire, come lascia intendere nel suo prologo.
Il Gesù che emerge dal suo vangelo è il misericordioso, e la Chiesa che Luca descrive è unita nello slancio missionario, nel desiderio e nella passione di raccontare agli altri ciò che l’evangelista stesso ha vissuto. Che bello avere cristiani come lui! Grazie di cuore, Luca!
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore