Il commento alle Letture di domenica 20 Ottobre 2019, a cura di don Claudio Doglio.
La parabola ci dice che cosa non è la preghiera e che cosa non è il Signore: non è un giudice disonesto e la preghiera non è un modo per stancare il Signore e costringerlo ad esaudirci. Dato che il Padre conosce molto bene le nostre necessità e vuole il nostro bene, non dobbiamo convincerlo né costringerlo.
Allora “fammi giustizia” vuol dire: fammi diventare come tu vuoi che io sia, fammi capire quello che vuoi, dammi la forza di fare quello che mi chiedi. Questo è il combattimento spirituale con cui io devo vincere il mio io, il mio istinto e chiedere al Signore che mi aiuti a volere quello che lui vuole anche se a me non piace. La preghiera autentica è ascolto del Signore. Io voglio ascoltare lui, perché gli voglio bene.
Però seriamente mi accorgo di non farcela. Allora non lascio perdere, ma chiedo al Signore: fammi giustizia contro il mio avversario. Chi è il mio awersario? Ognuno di noi l’ avversario lo ha dentro, la bestia l’abbiamo nel cuore: l’avversario è il nostro istinto cattivo. Perciò preghiamo chiedendo: rendimi capace di fare la tua volontà e di non cedere al mio istinto cattivo.
Giustizia è fatta quando il morto risuscita e quando il delinquente diventa santo: da soli quindi giustizia non la faremo mai. Ma, aiutati dal Signore, possiamo fare quello che ci chiede. Inoltre la preghiera è desiderio, aspirazione del cuore, espressione di ciò che veramente vogliamo: vogliamo vivere come piace al Signore! Egli ci ascolta prontamente quando chiediamo questo.
Letture della
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.
Dal libro dell’Èsodo
Es 17,8-13
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 120 (121)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele. R.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte. R.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.
Seconda Lettura
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 3,14 – 4,2
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
Parola di Dio
Vangelo
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore