Vangelo di oggi
Giovedì , XXVIII settimana del Tempo Ordinario
Commento:Rev. D. Pedro-José YNARAJA i Díaz (El Montanyà, Barcelona, Spagna)
«Costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi»
Oggi, ci si propone il senso, l’accettazione ed il trattamento dato ai profeti: «Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno» (Lc 11,49). Sono persone di qualunque condizione sociale o religiosa, che hanno ricevuto il messaggio divino e si sono impregnati di esso; impulsati dallo Spirito, l’esprimono con segni e parole comprensibili nella loro epoca. E’ un messaggio trasmesso per mezzo di discorsi, mai compiacenti o comportamenti, quasi sempre difficili da accettare. Una caratteristica della profezia è la sua scomodità. Il dono risulta fastidioso per chi lo riceve, perché gli brucia interiormente, ed è spiacevole per quanto lo circonda, poichè oggi, grazie a l’Internet o ai satelliti, puó diffondersi in tutto il mondo.
I contemporanei del profeta pretendono condannarlo al silenzio, lo calunniano, lo screditano, così fino alla morte. Arriva allora il momento di erigergli un sepolcro e di organizzargli omaggi quando non da più fastidio. Non mancano nell’attualità profeti che godono di prestigio universale: la Madre Teresa, Giovanni XXIII, Monsignor Romero… Ricordiamo di cosa si lagnavano e ci esigevano? Mettiamo in pratica quello che ci fecero vedere? La nostra generazione dovrà rendere conto della cappa di ozono che ha distrutto, della desertizzazione che il nostro spreco d‘acqua ha causato, e anche dell´ostracismo a cui abbiamo ridotto i nostri profeti.
Ci sono ancora persone che si riservano il “diritto di sapere in esclusiva”, diritto che condividono –nel migliore dei casi- con i loro congeneri, con quelli che permettono loro di continuare a conservarsi nei loro successi e sulla loro fama. Persone che chiudono il passo a quelli che cercano di entrare negli ambiti della consapevolezza, non sia il caso che sappiano tanto come loro e li superino: «Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito» (Lc 11,52).
Adesso, come ai tempi di Gesù, molti analizzano frasi e studiano testi per screditare quelli che incomodano per le loro parole. E’ questo il nostro modo di procedere? «Non c’è cosa più pericolosa come giudicare le cose di Dio con i ragionamenti umani» (San Giovanni Crisostomo).
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 47-54
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Parola del Signore