XXVIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Periodo: Martedì
- Il Santo di oggi: S. Edvige (mf); S. Margherita M. Alacoque (mf); S. Gerardo Maiella
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo.
- Letture del giorno: Rm 2, 1-11; Sal.61; Lc 11, 42-46
- Calendario Liturgico di Ottobre
Leggi il brano del Vangelo odierno
Lc 11, 42-46
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Chi si esalta sarà umiliato…
Gesù, nel suo annuncio del Regno, non ha mai taciuto l’ipocrisia dei suoi ascoltatori. I farisei e i dottori della legge sono tra i suoi riferimenti più frequenti. Dal brano del vangelo di oggi possiamo capire perché talvolta le parole di Gesù suonano dure. Leggiamo oggi che Gesù non vuole che la legge che Dio aveva affidato a Mosè fosse trascurata, anzi il contrario! Oggi sembra che Gesù si rivolga a coloro che conoscono molto bene questa Legge.
Gesù si rivolge direttamente ai farisei chiedendo ad essi di scoprire il vero fondamento della legge di Mosè. I farisei sono pronti al rispetto delle norme esteriori e trascurano la giustizia e l’amore di Dio. In questo insegnamento capiamo l’invito di Gesù a comprendere in profondità la legge. La Legge di Dio è sempre per il bene dell’uomo che si trova nell’amore e nella giustizia. Trascurare questo significa comunque non osservare la Legge di Mosè. I farisei, o almeno quei farisei ai quali si rivolge Gesù, pensano di poter vivere una superficialità religiosa fatta di norme e precetti. I dottori della legge invece sembra che siano colpevoli di un altro atteggiamento.
Gesù riconosce loro la conoscenza della Legge con tutte le norme ed i precetti da applicare, ma solo per altri. Gli stessi dottori si sentono dei privilegiati e quindi già giusti quasi per diritto e non bisognosi di aderire a nessuna norma. Si fanno norma a se stessi e pretendono per gli altri un rigore asfissiante. Due atteggiamenti dunque, quello dei farisei e quello dei dottori della legge, che potremo scorgere, forse in misura diversa, anche presso di noi.
Dovremo chiederci se la nostra partecipazione all’Eucaristia non sia un semplice tacitare la nostra coscienza, ritenendoci dei buoni cristiani o sia – piuttosto – una celebrazione da vivere come momento privilegiato di incontro con il Signore? O ancora: se il nostro battesimo, dono gratuito di Cristo, non ci sembri essere una garanzia sufficiente per la nostra vita che, quindi non richiede ulteriori adesioni nella nostra vita…?