Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 12 Ottobre 2019

Gli “itinerari” della preghiera

Oggi, Gesù ci mostra gli “itinerari” della preghiera. Essere uomo significa essenzialmente “relazione con Dio”, e, perciò parlare con Dio ed ascoltarLo. La nostra preghiera può e deve sorgere dal nostro cuore; abbiamo, però, sempre bisogno dell’appoggio delle preghiere vocali ricevute dalla pia tradizione (particolarmente, dai “Salmi”).

Infatti, senza questi aiuti per la preghiera, la nostra orazione personale diventa soggettiva e finisce per riflettere più noi stessi che il Dio vivo. È fondamentale ascoltare ed osservare la Sua Parola! Normalmente il pensiero si anticipa alla parola (prima abbiamo una idea e poi cerchiamo le parole idonee per esprimerla).

Invece nella orazione liturgica, generalmente, però, succede il contrario: la parola, la voce, ci precede, e il nostro spirito deve adattarsi docilmente ad essa.

Signore, gli uomini per noi stessi non siamo capaci di chiedere ciò che ci conviene. Per questo, Tu sei venuto ad aiutarci e, con le parole della preghiera che ci hai lasciato, possiamo conoscerti poco a poco e metterci in cammino verso di Te.

Fonte: evangeli.net

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Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 27-28

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Parola del Signore

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