Commento al Vangelo di domenica 13 Ottobre 2019 – Clarisse Borgo Valsugana

Il commento al Vangelo di domenica 13 Ottobre 2019 è curato dalle sorelle Clarisse di Borgo Valsugana, Trento.

Dio guarisce e dona una nuova vita

Nelle letture di questa domenica ci sono presentate diverse situazioni di malattia, di sofferenza e con stupore vediamo che Dio interviene a guarire, a purificare, a sostenere chi con fiducia si rivolge a lui. Dio si rivela come il Salvatore, come il Liberatore, come colui al quale sta a cuore il nostro bene. Nella malattia non è così scontato credere che Dio sia dalla nostra parte e ci voglia guarire veramente: molto spesso siamo portati a dubitare che Dio voglia davvero guarirci, «farci il miracolo»; eppure, è proprio la situazione di sofferenza che può aiutarci a riconoscere il nostro bisogno di Dio, donandoci l’occasione di scoprire il valore profondo della vita come dono ricevuto da lui e permettendoci di fare un passaggio ulteriore nel cammino della fede, un cammino che si rivela di guarigione.

Il presentare a Dio il proprio desiderio di guarigione esteriore, invocare il suo aiuto, può essere il punto di partenza per entrare in una relazione profonda con lui, non accontentandosi di una religiosità superficiale. La persona sofferente ha l’opportunità di imparare, proprio nell’esperienza del dolore, a riconoscere nella propria vita la presenza misericordiosa del Signore, che risponde ed è presente in modi spesso inaspettati, ma reali. Molte volte situazioni di sofferenza sono divenute per diverse persone occasioni per intraprendere un cammino di rinnovamento interiore, permettendo loro di guardare all’esistenza con occhi nuovi, attribuendo a ogni cosa un valore diverso dai parametri precedentemente usati per valutare la realtà, perché nuove e più essenziali sono le domande che nascono dentro la coscienza, sacrario dell’uomo, dove l’uomo può incontrare Dio.

Intraprendere un cammino di conversione aiuta a lasciarsi interpellare da Dio nel profondo del cuore, a lasciarsi guarire da quelle durezze interiori che sono un ostacolo per vivere relazioni di comunione pacificate con Dio e con i fratelli con i quali condividiamo la vita.

Prima lettura
Ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele

Naaman è un uomo stimato che occupa una posizione di potere e di fronte alla guarigione sente il bisogno di ringraziare il profeta Eliseo con la ricchezza che possiede, per ripagare il beneficio ricevuto da Dio seguendo la logica «tu mi dai io ti do (ti pago)». Eliseo non accetta questa logica opportunistica, di mero scambio, ma indica a Naaman la grandezza della gratuità e misericordia di Dio, che dona senza pretendere nulla in cambio. Naaman riconosce il Signore diverso dagli altri dei che onorava precedentemente e scaturisce nel suo cuore il desiderio di poter restare sempre in rapporto con un Dio così buono che non pretende, ma tende la mano.

Seconda lettura
Ricordati di Gesù Cristo

Nella vita di Paolo la presenza di Dio ha un primato assoluto, tanto che è disposto a soffrire qualsiasi cosa perché anche altri possano fare esperienza della verità liberante di Gesù Cristo e raggiungere la salvezza. C’è un fuoco di amore che divora Paolo e nessun ostacolo umano lo può spegnere. La grazia di Dio, che ha raggiunto Paolo, lo ha riconciliato nel profondo e gli ha donato quella libertà interiore che lo porta a non aver paura di soffrire per il Vangelo per essere così testimone credibile della Parola che annuncia.

Vangelo
Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!

Gesù guarisce dieci lebbrosi, ma solo uno straniero torna da lui per ringraziarlo e rendere grazie a Dio. Solo il samaritano è stato guarito non unicamente dalla lebbra esteriore, ma anche dalle durezze interiori che portano ad accentrarsi su se stessi, a dimenticare di ringraziare chi ci ha fatto del bene, perché dimoranti nell’illusione di poter bastare a se stessi e che tutto ci è dovuto. Il samaritano, credendo nella parola di Gesù, sperimenta la salvezza che permette di iniziare un nuovo cammino, il cammino della conversione. Gesù gli dice: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!» e l’uomo riconosce di non essere più lo stesso di prima. Gesù gli indica la ricchezza che possiede e che ha permesso che tutta questa trasformazione avvenisse in lui: l’adesione personale a Dio tramite la fede. La fede in Dio è una realtà dinamica che ha la possibilità di crescere in noi lungo tutto il corso della vita e il Vangelo di oggi ci aiuta a scoprire quanto Dio ha fiducia in noi e dà un valore grande alla nostra fede.

Messale festivo 2019 delle Edizioni Messaggero Padova
Il Messale delle domeniche e feste 2019 è pensato per aiutare a partecipare attivamente alla liturgia, servendosi anche delle accurate introduzioni alle singole feste. Contiene tutti i testi liturgici del Messale e del Lezionario delle domeniche e feste, dal primo gennaio fino all’ultima domenica di dicembre 2019, con un ampio approfondimento liturgico-pastorale per chi vuole preparare o continuare a casa la riflessione sulla Parola.
Introduzioni alle celebrazioni, presentazioni e commenti alle letture del Vangelo sono curate delle suore clarisse del Monastero San Damiano di Borgo Valsugana (TN) * preghiere dei fedeli a cura della Comunità di Bose

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Letture della
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.

Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17

 
In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
 
Tornò con tutto il seguito  da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
 
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

Se perseveriamo, con lui anche regneremo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 2,8-13

 
Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
 
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.

Parola di Dio

Vangelo

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 11-19

 
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea.
 
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore

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