Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 11 Ottobre 2019

Per Gesù, il nemico non è solo un’analogia delle nostre lotte e delle nostre magagne psicologiche, è uno spirito con una sua volontà e un suo progetto maligno ben preciso.

Il suo nome, nelle due varianti zebul e zebub, significa rispettivamente il dio delle altezze e il dio delle mosche, probabilmente per indicare il suo orgoglio, la sua meschinità, il suo essere assillante…

Ora, noi abbiamo una grande responsabilità perché possiamo agevolare l’opera e gli intenti di questo nemico attraverso la nostra disattenzione spirituale. Iniziando con piccole trascuratezze, pian piano, il male inizia a diventare abituale e abitudinario e, come tutte le abitudini, più che possederle, ci possiedono. Scrutiamo la nostra vita e costruiamo abitudini di verità e di santità.

Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 15-26

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.

Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.

Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

Parola del Signore

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