PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Mercoledì, 9 Ottobre 2019
Catechesi sugli Atti degli Apostoli
11. «Lo strumento che ho scelto per me» (At 9,15). Saulo, da persecutore ad evangelizzatore.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
A partire dall’episodio della lapidazione di Stefano, compare una figura che, accanto a quella di Pietro, è la più presente ed incisiva negli Atti degli Apostoli: quella di «un giovane, chiamato Saulo» (At 7,58). È descritto all’inizio come uno che approva la morte di Stefano e vuole distruggere la Chiesa (cfr At 8,3); ma poi diventerà lo strumento scelto da Dio per annunciare il Vangelo alle genti (cfr At 9,15; 22,21; 26,17).
Con l’autorizzazione del sommo sacerdote, Saulo dà la caccia ai cristiani e li cattura. Voi, che venite da alcuni popoli che sono stati perseguitati dalle dittature, voi capite bene cosa significa dare la caccia alla gente e catturarla. Così faceva Saulo. E questo lo fa pensando di servire la Legge del Signore. Dice Luca che Saulo “spirava” «minacce e stragi contro i discepoli del Signore» (At 9,1): in lui c’è un soffio che sa di morte, non di vita.
Il giovane Saulo è ritratto come un intransigente, cioè uno che manifesta intolleranza verso chi la pensa diversamente da sé, assolutizza la propria identità politica o religiosa e riduce l’altro a potenziale nemico da combattere. Un ideologo. In Saulo la religione si era trasformata in ideologia: ideologia religiosa, ideologia sociale, ideologia politica. Solo dopo essere stato trasformato da Cristo, allora insegnerà che la vera battaglia «non è contro la carne e il sangue, ma contro […] i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male» (Ef 6,12). Insegnerà che non si devono combattere le persone, ma il male che ispira le loro azioni.
La condizione rabbiosa – perché Saulo era rabbioso – e conflittuale di Saulo invita ciascuno a interrogarsi: come vivo la mia vita di fede? Vado incontro agli altri oppure sono contro gli altri? Appartengo alla Chiesa universale (buoni e cattivi, tutti) oppure ho una ideologia selettiva? Adoro Dio o adoro le formulazioni dogmatiche? Com’è la mia vita religiosa? La fede in Dio che professo mi rende amichevole oppure ostile verso chi è diverso da me?
Luca racconta che, mentre Saulo è tutto intento ad estirpare la comunità cristiana, il Signore è sulle sue tracce per toccargli il cuore e convertirlo a sé. È il metodo del Signore: tocca il cuore. Il Risorto prende l’iniziativa e si manifesta a Saulo sulla via di Damasco, evento che viene narrato per ben tre volte nel Libro degli Atti (cfr. At 9,3-19; 22,3-21; 26,4-23). Attraverso il binomio «luce» e «voce», tipico delle teofanie, il Risorto appare a Saulo e gli chiede conto della sua furia fratricida: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» (At 9,4). Qui il Risorto manifesta il suo essere una cosa sola con quanti credono in Lui: colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo stesso! Anche coloro che sono ideologi perché vogliono la “purità” – tra virgolette – della Chiesa, colpiscono Cristo.
La voce di Gesù dice a Saulo: «Alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare» (At 9,6). Una volta in piedi, però, Saulo non vede più nulla, è diventato cieco, e da uomo forte, autorevole e indipendente diventa debole, bisognoso e dipendente dagli altri, perché non vede. La luce di Cristo lo ha abbagliato e reso cieco: «Appare così anche esteriormente ciò che era la sua realtà interiore, la sua cecità nei confronti della verità, della luce che è Cristo» (Benedetto XVI, Udienza generale, 3 settembre 2008).
Da questo “corpo a corpo” tra Saulo e il Risorto prende il via una trasformazione che mostra la “pasqua personale” di Saulo, il suo passaggio dalla morte alla vita: ciò che prima era gloria diventa «spazzatura» da rigettare per acquistare il vero guadagno che è Cristo e la vita in Lui (cfr Fil 3,7-8).
Paolo riceve il Battesimo. Il Battesimo segna così per Saulo, come per ciascuno di noi, l’inizio di una vita nuova, ed è accompagnato da uno sguardo nuovo su Dio, su sé stesso e sugli altri, che da nemici diventano ormai fratelli in Cristo.
Chiediamo al Padre che faccia sperimentare anche a noi, come a Saulo, l’impatto con il suo amore che solo può fare di un cuore di pietra un cuore di carne (cfr Ez 11,15), capace di accogliere in sé «gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5).
Saluti:
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare quelli di Haiti, Burkina Faso, Svizzera e Francia. Chiediamo al Padre, seguendo Paolo, di insegnarci a non combattere le persone, ma il male che le ispira, non ad andare gli uni contro gli altri, ma a volerle incontrare. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente i gruppi provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Nigeria, Uganda, Belize, Australia, Indonesia, Malesia, Filippine, Corea, Canada e Stati Uniti d’America. Su di voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore Gesù Cristo. Dio vi benedica!]
[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca. Saluto in particolare gli studenti del Walburgisgymnasium und -Realschule Menden e i partecipanti alla settimana di informazione della Guardia Svizzera Pontificia. Chiediamo al Signore che doni anche a noi la grazia dell’incontro con Lui e di una vera conversione del cuore.]
[Saluto di cuore tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i fedeli brasiliani di Naviraí e Erexim. Vi incoraggio a coltivare uno sguardo di fede verso il prossimo, cercando di essere vicini a tutti, anche a quelli che sono diversi da noi. Vegli sul vostro cammino la Vergine Maria e vi aiuti ad essere questo segno d’amore senza condizioni in mezzo ai vostri fratelli. Su di voi e sulle vostre famiglie scenda la Benedizione di Dio.]
[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Libano, dalla Terra Santa e dal Medio Oriente. La conversione di Saul a Paolo, da perseguitore ad Apostolo della Buona Novella, ci insegna che l’incontro con il Risorto cambia il cuore. La luce di Cristo ha riempito e ha illuminato l’esistenza di Paolo, indirizzando il suo zelo a servire Dio e la Legge verso il servizio dell’altro e della Parola di Dio. Chiediamo al Signore Risorto di illuminare e convertire tutte le persone che ancora oggi perseguitano i credenti, credendo di fare la volontà del loro Dio. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre dal maligno!]
[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Lunedì scorso abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Durante le Sue apparizioni a Gietrzwałd, in Polonia, la Madonna ha raccomandato: «È mio desiderio che voi recitiate il rosario ogni giorno». Assicurava che le grazie impetrate da questa preghiera sarebbero state salvifiche e avrebbero condotto gli uomini alla felicità in cielo. Ricordatevi di queste parole, soprattutto ora, nel mese di ottobre, dedicato al Santo Rosario. Per intercessione di Maria Mediatrice delle Grazie, chiedete la pace per il mondo, la saggezza per i governanti, e la fede e l’unità alle famiglie. Sia lodato Gesù Cristo.]
[Saluto di cuore i pellegrini croati, in particolare gli studenti della Facoltà di Teologia Cattolica dell’Università di Split. In questo Mese Missionario Straordinario vi invito a rispondere con coraggio alla vocazione divina perché cresciate, attraverso lo studio e la preghiera, nei doni soprannaturali di fede, speranza e carità per il bene dei fratelli e delle sorelle. Siano lodati Gesù e Maria!]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.
Sono lieto di accogliere la Commissione del Pellegrinaggio Militare Internazionale; i Fratelli di San Gabriele; le Religiose dell’Unione Superiore Maggiori d’Italia; e i membri dell’Istituto delle Figlie di Gesù, dalla Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla; e dell’Istituto dei Figli della Provvidenza, dalla Diocesi di Milano.
Saluto i Cresimati della Diocesi di Faenza-Modigliana, con il Vescovo, Mons. Mario Toso; le Parrocchie, in particolare quelle di Bosto e di Andria. Saluto inoltre i partecipanti agli Open d’Italia di Golf; i Militari della Brigata “Julia”; e la Delegazione del Comune di Cervia.
Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Questi che fanno rumore sono gli sposi novelli … Io li chiamo “i coraggiosi”, perché ci vuole coraggio per sposarsi oggi. Sono bravi! In questo mese mariano, imitate lo zelo e lo slancio missionario della Madonna, fatevi annunciatori di Cristo in ogni vostro ambiente di vita.
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