Dopo l’episodio delle due sorelle che accolgono Gesù in modo diverso, l’una con il servizio operoso, l’altra con l’ascolto orante, l’evangelista Luca ci propone la preghiera del Padre Nostro più semplificata ed essenziale rispetto alla versione di Matteo. Gesù insegna questa preghiera in seguito alla richiesta di un suo discepolo che lo vedeva pregare. Cosa avrà visto quel discepolo che stava con Gesù giorno e notte da far scaturire la domanda “Signore insegnaci a pregare”?
Avrà notato pace e serenità nel volto e nella postura, avrà osservato la sua fedeltà alla preghiera quotidiana, avrà forse compreso che quel momento indirizza e determina tutto il resto della giornata. Se Gesù, che è Figlio di Dio, sente il desiderio di pregare, quanto più noi, povere creature, abbiamo bisogno di cercare la relazione con il Padre per crescere in quella figliolanza che ci permette di vivere secondo il Vangelo.
E questo ci fa stare bene! Oggi sembra che i troppi impegni ci impediscano di fermarci a pregare, abbiamo l’impressione che sia tempo perso o sottratto a cose più urgenti, cose se fosse inutile o non così necessario. Come un medicinale non agisce immediatamente sul virus da debellare ma ha bisogno di tempo per agire e portare i suoi benefici, così è la preghiera: la perseveranza nel ricercare il rapporto con il Padre ci permetterà di ottenere quei frutti che nemmeno immaginiamo. E diventiamo anche contagiosi verso chi ci vede e ci sta accanto.
Preghiera
Il mio cuore, è davanti a te, o Signore, si sforza ma da solo non può farcela: ti prego fa’ tu, ciò che egli non può. Introducimi nella cella del tuo amore: te lo chiedo, te ne supplico, busso alla porta del tuo cuore. E tu che mi fai chiedere, concedimi di ricevere. Tu che mi fai cercare, fa’ che ti trovi. Tu che mi esorti a bussare, apri a chi bussa. A chi darai se non dai a chi ti chiede? Chi troverà se chi cerca, cerca inutilmente? A chi darai se non ascolti chi ti prega? O Signore, da te mi viene il desiderio, da te mi venga anche l’appagamento.
Anima mia, sta unita a Dio, anche importunamente, e tu Signore non la rigettare, essa si consuma d’amore per te. Ristorala, confortala, saziala con il tuo amore e il tuo affetto. Il tuo amore mi possieda totalmente, perché con il Padre e con lo Spirito Santo, tu sei il solo Dio benedetto nei secoli dei secoli.
Anselmo d’Aosta
Impegno
Oltre a dedicare altro tempo alla preghiera e a rileggere con calma la preghiera che Gesù ci ha insegnato, chiedo il dono dello Spirito santo affinchè faccia crescere in me il desiderio di stare con Lui nella preghiera, e mi conceda di poterlo seguire ogni giorno sempre di più.
Commento a cura di Suor Katia Vecchini fdo (Suore Figlie dell’Oratorio)
Il volumetto dal quale è stato tratto il commento è stato curato da don Dino Lanza (cdv@diocesipatti.it) – Centro Diocesano Vocazioni, di Patti (Me).
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Signore, insegnaci a pregare.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 1-4
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Parola del Signore