Nato nel 1182 da un ricco mercante di Assisi, Francesco trascorre la sua giovinezza nella ricchezza e nei divertimenti, come tutti i giovani di famiglia borghese del Duecento. All’improvviso, però, decide di lasciare la sua esistenza agiata per dedicarsi al Signore. Abbandonati i suoi averi e coperto solo di un umile saio, inizia una vita di pellegrinaggio per diffondere il messaggio di Gesù.
Nel 1223 fonda l’ordine religioso dei francescani, ispirato agli ideali di povertà, carità e umiltà. Nel 1226 muore ad Assisi. San Francesco è oggi il santo patrono d’Italia. Di lui ci restano lettere e preghiere in latino e, in volgare, il famoso Cantico delle creature.
Il Cantico delle creature
Con questa poesia san Francesco innalza un inno di lode a Dio per tutto ciò che Egli ha creato: il cielo, le stelle, la Terra e tutti i suoi abitanti, persino la morte. Con un linguaggio semplice, in cui il volgare umbro si fonde ancora con termini della lingua latina, san Francesco esprime un sentimento di fraternità universale che avvicina l’uomo a tutte le altre creature divine. E proprio agli uomini si rivolge nei versi di chiusura della poesia, con un invito a lodare, benedire, ringraziare e servire il Signore con umiltà.
Metro: versetti con presenza di varie assonanze e rime
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude1, la gloria e l’honore e onne2 benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se confano3,
et nullu4 homo ène5 dignu te mentovare6.
Laudato si’, mi’ Signore, cum tucte7 le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole8,
lo qual’é iorno9, et allumini noi per lui10.
Et ellu bellu e radiante11 cum grande splendore;
de te, Altissimo, porta significatione12.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle;
in celu l’ai formate clarite13 et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo14
per lo quale a le tue creature dai sustentamento15.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’acqua,
la quale multo utile et humile16 et pretiosa et casta17.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini18 la nocte:
ed ello bello et iocundo19 et robustoso20 et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa21
et produce diversi fructi con coloriti22 flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli23 ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione24.
Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace25
ka26 da Te, Altissimo, sirano incoronati27.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò scappare:
guai a cquelli che morrano ne le peccata mortali28;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda29 no’l farrà male.
Laudate et benedicete mi’ Signore et rengratiate
et serviateli30 cum grande humilitate.
Legenda
- laude: lodi.
- onne: ogni.
- se confano: si addicono.
- nullu: nessun.
- ène: è.
- te Mentovare: di nominarti.
- cum tucte: con tutte.
- messor… sole: il signor fratello sole.
- iorno: (la luce del) giorno.
- et allumini… lui: e (Tu, Signore) illumini noi (uomini) attraverso lui (il sole).
- radiante: raggiante.
- significatione: testimonianza.
- l’ai… clarite: le hai create splendenti.
- et per aere… tempo: e per l’aria, Ie nuvole, il Cielo sereno e per ogni condizione atmosferica [qualsiasi condizione atmosferica comporta un beneficio per la natura e il suo ciclo di vital.
- sustentamento: nutrimento.
- humile: umile.
- casta: pura.
- ennallumini: illumini.
- iocundo: gioioso.
- robustoso: robusto.
- ne… governa: ci sostiene e ci alimenta.
- coloriti: colorati.
- quelli: gli uomini.
- infirmitate et tribulatione: malattia e sofferenza.
- ke l’… pace: che le sopporteranno (malattie e sofferenze).
- ka: poiché.
- sirano incoronati: saranno incoronati (premiati con la gloria celeste).
- ne le… mortali: macchiati dal peccato mortale.
- morte secunda: la morte dell’anima.
- serviateli: servitelo.