Viene spontaneo leggere questo vangelo con in mente il dialogo di Gesù con la donna Samaritana. A quella persona, Gesù aveva detto chiamaramente che la salvezza viene dai Giudei.
In altre parole, Gesù aveva espresso la sua convinzione che esiste una verità e che non tutte le ipotesi, soprattutto quelle che si contraddicono a vicenda, sono vere. Ma alla luce di questo vangelo, vediamo un’altra sfumatura del comportamento di Gesù.
Tra l’affermare il vero e il mandare un fuoco su chi non accetta il vero, come suggerivano Giovanni e Giacomo, c’è una bella differenza. Su questa terra, il nostro compito non è tirare sassi o fulmini contro chi non è dei nostri, ma è quello di attirare verso il Vero con il nostro esempio, con le nostre ragioni fondate e con la nostra presenza.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 51-56
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Parola del Signore