Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 30 Settembre 2019

Oggi vengono scardinate due rivalità. La prima è all’interno: chi più è emarginato tra noi è il più grande agli occhi di Gesù; Dio stesso, fattosi emarginato nel suo corpo Abbandonato in croce, è accolto da chi accoglie, nel nome di Gesù, chi più tra i nostri è messo da parte. La seconda rivalità da rovesciare è all’esterno: «Chi non è contro di voi, è per voi».

Proviamo a capirla meglio; sembra infatti analoga a un proverbio già noto ai romani: «Chi non è nemico, è amico». Eppure nell’evangelo si risponde ai discepoli che cercavano l’approvazione di Gesù dopo che essi avevano escluso chi, pur non essendo con, in mezzo a, tra (meta) i discepoli, scacciava i demoni nel nome del medesimo unico maestro. Non era un seguace dei discepoli, non era uno di quei Dodici che pretendevano di avere l’esclusiva del nome di Gesù, ma quest’uomo portava la salvezza.

Ma il nome di Gesù è proprio “Dio-salva”; il nome di Dio, come dice papa Francesco, è misericordia. Quindi questi discepoli vedono uno che concretamente dona misericordia con la medesima autorità di Gesù, secondo la volontà di Dio, e glielo impediscono per il fatto che non è tesserato con loro. Ma Gesù li ribalta: chi non è come voi, secondo voi, sotto (kata) di voi… è in realtà oltre, più, sopra (uper) di voi. Non significa tanto che sia schierato da una parte contro l’altra; non è un discorso numerico.

Piuttosto, ci dice che proprio chi sfugge alle nostre identità istituzionali, al nostro controllo e alle nostre gerarchie è proprio colui che ci spinge oltre, elevandoci sopra di noi. È quindi «per noi», nel senso che è una benedizione a nostro giovamento; assolutamente non è una disgrazia il fatto che molto amore sincero sia lontano dal nostro campanile e non si riconosca in noi ma in Gesù. Più grande non è allora chi sta più arroccato, bensì chi più esce per lasciarsi dilatare da quella alterità che, da rivalità, viene rilanciata in ulteriorità che ci migliora.

Per essere dentro, nel grande e in alto occorre scendere in basso, nel piccolo e fuori.

Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 46-50

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.

Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».

Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

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