Quando sei appiccicato a qualcosa non riesci a cogliere molto, perché ti perdi il contesto, il significato complessivo, l’orizzonte entro il quale tutto viene alla luce. Questo è grosso modo il senso del verbo parakalypto: un qualcosa che ti vela, che ti copre, che ti oscura la visuale.
Così i discepoli erano velati, annebbiati, non riuscivano a comprendere il significato delle parole di Gesù. Solo nella Resurrezione si comprende il significato della morte del Figlio dell’Uomo, non prima. È quindi necessario un certo distacco anche dalla sua figura fisica per poterlo godere in tutto lo splendore. Per questo le parole di oggi devono entrare bene nelle orecchie dei discepoli: perché possano poi comprenderle nel soffio dello Spirito della Pasqua.
Lì Gesù viene consegnato nelle mani degli uomini: nelle nostre mani è tutto Gesù. Si rende possibile così il tradimento ma al contempo pure la tradizione e la traduzione in parole di vita sempre nuova. Ecco perché è necessaria quella consegna nelle nostre mani. Anche noi un tempo capivamo poco, ma man mano che lo Spirito soffia riusciamo ad avanzare in questa realtà.
Oggi, con gli occhi di chi ha incontrato il Risorto, abbiamo l’opportunità di poter cogliere qualcosina in più, perlomeno, rispetto a quei discepoli che avevano paura di interrogarlo. Non chiedevano, perché non capivano; non capivano, perché non chiedevano. Chi invece capisce chiede sempre più e chi chiede capisce sempre più. Non a caso il verbo chiedere (erotao), come già osservava Socrate, è in greco vicino a quello dell’eros, del desiderio appassionato.
Qui si dice che i discepoli non chiedevano; non avevano desiderio ma solamente paura: erano fin troppo vicini a Gesù che non riuscivano a farne esperienza nella sua interezza. Ecco perché è allora quel necessario distacco ad aprire una voragine di desiderio, di domande, di senso. Proprio in questo dialogo con Dio, in cui desiderando comprendi e comprendendo desideri, passa il timore tuo e la tua paura svanisce.
Perché tutto è Passione.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
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Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 43b-45
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore