Oggi celebriamo la santità di un vecchio “esattore delle tasse”. Gesù accoglie nel gruppo dei suoi intimi un’uomo che, secondo la concezione di quel tempo a Israele, era considerato come un peccatore pubblico per il fatto di raccogliere le tasse al servizio dell’Impero romano. Matteo ha del merito: rinunciò a una posizione “confortevole” e “sicura” per diventare un vero servitore pubblico come apostolo di Dio.
«Misericordia io voglio e non sacrifici»: Gesù non esclude nessuno dalla sua amicizia!