Alla notizia della conversione di Matteo, molti accorrono da Gesù perché avvertono la presenza di un Guaritore: perché Dio è così, il primo effetto su di noi è che ci faccia stare bene.
Tutto è niente se non ci sei tu
Mi guardi nella mia vita.
Mentre sono presa da tante cose che non sei tu.
Mi chiami con una sola parola.
Che era quella che aspettavo.
Volevo solo qualcuno che mi portasse con sé.
Nella sua vita.
Nella sua casa.
Ho lasciato tutto.
Perché non avevo niente.
Perché non avevo te.
E tutto è niente se non ci sei tu.
Ti ho fatto una festa nella mia vita tutta sbagliata.
Ti ho preparato da mangiare con quello che avevo. Roba di peccatrice.
E hai festeggiato con me.
E hai mangiato le mie cose nella mia casa.
Perché se ci sei tu c’è la vita e la morte non c’è più.
Perché se entri tu, entra la verità e le cose sbagliate non ci sono più.
L’amore si va a imparare andando da chi non è amato.
Non è una teoria.
L’amore si fa con chi è da amare, da guarire, da salvare.
Non si fa con le parole. Neanche con quelle giuste.
Se c’è misericordia, c’è amore e solo l’amore è sempre giusto.
Quando c’è l’amore, allora il tempo, il modo, il luogo, sono sempre giusti.
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Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9, 9-13
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore.