Il mistero del cuore chiuso è grande. Perché senza troppo rumore, spesso senza rendercene conto, il nostro cuore si può ritrovare ammalato, indurito. Come lo sporco che viene a confondersi col colore della carrozzeria e sul parabrezza. Come il calcare che si deposita leggero sui bicchieri del servizio buono. E spesso anche noi siamo più preoccupati della pulizia dell’auto, delle piastrelle e dei bicchieri, piuttosto che della trasparenza del nostro cuore.
Uno sguardo sapiente riconosce in fretta un cuore indurito. Un cuore sapiente osa provocare con amore il cuore chiuso, perché possa prendere consapevolezza della sua rigidità presente. Forse desidera altro?
Bambini che non vogliono più giocare: Gesù provoca anche la nostra generazione con quest’immagine potente. Bambini che resistono al giocare trovando adattissime e adultissime scuse per lamentarsi, ritenere la cosa inappropriata, impedendosi la possibilità di divertirsi, di incontrare, di crescere…
Incontrare il Signore della vita rivela le durezze e i blocchi che appesantiscono il cuore, ti aiuta a prenderne consapevolezza. Con affetto e con sicurezza Gesù ti invita a parlarne con lui. Fa tutto il possibile per non spaventarti. Si confonde tra noi peccatori. Non ha paura di essere insultato per questo. Figlio di un Padre che non giudica, che non allontana. Desidera essere tuo amico, mangiare e bere con te. Oggi accetterai di giocare la tua vita anche con lui?
Matteo Suffritti SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
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Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7, 31-35
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Parola del Signore