Forse quel sabato in sinagoga si sentiva la solita aria, le stesse trite abitudini settimanali. Forse in quella sinagoga aleggiava una noia che neppure le parole di Gesù riuscivano a spezzare. Sì, il maestro sta insegnando, ma questa mano, fastidiosa e inservibile, penzola morta come sempre; questo galileo sembra dire parole nuove, ma le trame dei farisei non cambiano, hanno la testa piena sempre delle stesse macchinazioni.
Ad imbruttire quel giorno era la durezza dei cuori; quella stessa rigidità che rovina i nostri, di giorni. La rassegnazione di pensare che nessuno potrà mai guarirmi la mano, che in fin dei conti non ce n’è neanche bisogno perché comunque ho l’altra e più o meno ci vivacchio.
L’orgoglio di tacere, di non mandare quel messaggio, non parlare di quel problema con l’interessato: «se ne deve accorgere da solo!»; quante trappole di chiacchiere tendiamo come i farisei, quante pretese silenziose abbiamo sulla vita di chi ci è vicino, a quante stupide “prove d’affetto” li sottoponiamo…
La paralisi del dire «si è sempre fatto così», che ci impedisce di cogliere i tocchi lievi dello Spirito; lui ci guida volta per volta sulla strada più adatta alla specificità della situazione e ci dà il coraggio di rischiare, non ama risposte preconfezionate.
«Ma Gesù conosceva i loro pensieri», e anche oggi sa i nostri. Possiamo fermarci ad affidarli al suo sorriso sereno e forse anche un po’ provocatorio. Fortunatamente non ci abbandona a noi stessi, ma continua a stupirci: alle nostre rassegnazioni risponde spingendoci a metterci in mezzo, entrando in contatto con noi, guarendoci; davanti alle nostre fissazioni ed esigenze pone altre domande, domande scomode, fatte di vita reale, di quelle che fanno cambiare prospettiva.
Samuele Adorno
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
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Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 6-11
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Parola del Signore