Vangelo di oggi
XX Domenica (C) del Tempo Ordinario
Commento: Rev. D. Isidre SALUDES i Rebull (Alforja, Tarragona, Spagna)
«Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?»
Oggi, -dalle labbra di Gesù- ascoltiamo delle dichiarazioni scioccanti: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra» (Lc 12,49), «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione» (Luca 12:51). Perché la verità crea divisione verso la bugia, la carità verso l’egoismo, la giustizia verso l’ingiustizia …
Nel mondo -e in noi- c’è mescolanza di bene e di male, e dobbiamo prendere parte, scegliere, essendo consapevoli del fatto che la fedeltà è “scomoda”. Sembra più facile di temporeggiare, ma, allo stesso tempo, è meno evangelico.
Siamo tentati di fare un “vangelo” ed un”Gesù” a misura nostra, secondo i nostri gusti e passioni. Dobbiamo convincerci che la vita cristiana non può essere una mera routine, “arrangiarsi” senza un impegno costante per migliorare e cercare la perfezione. Benedetto XVI ha affermato che «Gesù Cristo non è una semplice convinzione privata o una dottrina astratta, ma una persona reale il cui ingresso nella storia è capace di rinnovare la vita di tutti».
Il supremo modello è Gesù (dobbiamo “avere lo sguardo fisso su di lui”, soprattutto nelle difficoltà e persecuzioni). Egli ha accettato di buon grado il supplizio della Croce per riparare la nostra libertà e recuperare la nostra felicità: «La libertà di Dio e la libertà dell’uomo si sono definitivamente incontrate nella sua carne crocifissa» (Benedetto XVI). Se ricordiamo Gesù, non ci lasceremo abbattere. Il suo sacrificio è l’opposto alla tiepidezza spirituale nella quale spesso noi ci accontentiamo.
La fedeltà esige di coraggio e di lotta ascetica. Il peccato e il male ci tentano continuamente: perciò s’impone il combattimento, lo sforzo coraggioso, la partecipazione alla Passione di Cristo. L’odio al peccato non è dunque pacifico. Il regno dei cieli richiede sforzo, lotta e la violenza su di noi stessi, e coloro che fanno questo sforzo sono quelli che lo conquistano (cfr Mt 11,12).
Letture della
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 38,4-6.8-10
In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 39 (40)
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.
Seconda Lettura
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
Parola di Dio
Vangelo
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore