Oggi contempliamo una situazione quasi surreale: l’uomo reclama le tasse a Dio. Il Re dei re paga le tasse! Ha senso? Egli ha dato tutto, perfino la propria vita. Non siamo noi che dobbiamo rendere tributo a lui?
Gesù non esercita da Dio nella vita. Si he fatto Uomo ed è coerente: fa come tutti. Ma non dimentichiamo che è Dio, e che il più grande tributo che pagò è stato il suo stesso sangue!
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lo uccideranno, ma risorgerà. i figli sono liberi dal tributo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17, 22-27
In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Parola del Signore.