Il commento alle letture del 9 Agosto 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Presero anche l’olio in piccoli vasi
Os 2,1 6b.17b.21-22; Sal 44; Mt 25,1-13
Vero esempio di saggezza è il Padre dei cieli. Sapendo che nessun uomo può fare le sue opere senza il suo Santo Spirito, Lui dona la Sapienza e la Fortezza del suo Spirito ad ogni persona che da Lui veniva chiamata per compiere la sua volontà. Salomone è giovane inesperto. Mai potrà governare il popolo di Dio senza la Sapienza di Dio. Al Signore che gli appare e lo invita a chiedere, Lui chiede solo la Sapienza.
A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?» (1Re 3,5-9).
Anche Gesù è esempio di vera saggezza. Anche Lui, pieno di Spirito Santo, sapendo che nessuno avrebbe potuto operare una sola conversione senza il suo Santo Spirito, lo promette e lo dona. Missionario e Spirito Santo dovranno essere una cosa sola.
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi (At 2,1-4).
Salomone si dimenticò che la Sapienza va chiesta senza interruzione. Non la chiese per condurre la sua vita, finì nella stoltezza. Tutta la sua grandezza si frantumò con la sua morte. Anche gli apostoli di Gesù devono sapere che lo Spirito va chiesto attimo per attimo. Non si chiede lo Spirito, nessuna conversione mai avverrà. Le vergini sagge sono tali perché pensano al dopo e non all’istante. Le stolte sono tali perché pensano al momento presente, ma non pensano al futuro. Il futuro della lampada è l’olio. Perché oggi i discepoli di Gesù sono stolti? Perché non pensano al dopo né della terra né dell’eternità. Sciupano il presente nelle futilità, nell’ozio, nel vizio. Poi domani, quando serve la virtù per una decisione di verità, sono prive dell’olio della vita. Vivendo senza olio sulla terra, anche alle porte del Paradiso ci si presenterà senza olio. Non si entra. È l’olio la chiave perché si aprano per noi le porte dell’eternità beata.
Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
Tutto il Vangelo è Sapienza divina e grazia, verità e luce in vista del futuro eterno, che si costruisce nel presente. Non credendo noi nel Vangelo cosa abbiamo inventato per il nostro futuro eterno? La cancellazione, l’abolizione della morte eterna. Ormai è convinzione di tutti che vi è solo il Paradiso. A nulla serve il Vangelo. Con questa invenzione sono cancellati quattromila anni di sapienza divina discesa sulla terra.
Madre di Dio, Angeli, Santi, convincete ogni cuore che il futuro va preparato bene.