Parole dure, quelle di Gesù, e persino misteriose. Com’è possibile che un annuncio di salvezza come quello del Vangelo porti a processi nei tribunali, discordie fino ad arrivare a fratelli che si danno a morte? Eppure ciò che dice qui Gesù è molto vero e onesto. Il Signore è stato franco fin da subito con chi lo vuole seguire. E la storia, passata ed attuale, conferma: molte persone sono morte coraggiosamente per dare testimonianza del Vangelo.
Chi sceglie radicalmente di seguire il Signore nella vita, non accetta compromessi ed è portatore di una Verità che mette in crisi, che mette a nudo, arrivando al cuore. Qualcuno, magari con fatica, tenta ogni giorno di accogliere questa Verità, cercando di ascoltare la parola del Signore, con i suoi limiti e le sue povertà. Altri non accolgono questo essere messi in crisi – e questo non significa che chi accoglie il Signore nella sua vita è migliore di altri, assolutamente no: tutti siamo peccatori bisognosi del perdono di Dio.
Questa è appunto quella Verità da accogliere: riconoscersi peccatori, limitati, fragili, incapaci di salvarci da soli ma incontrati da un Amore grande che ci salva. A noi sta solo accogliere questo amore e questo perdono, e questo ci rende cristiani, nulla di più.
Chi non accoglie il Vangelo rimane chiuso nella logica del mondo, e non può che giudicare e condannare, non perché sia cattivo, ma perché non ha conosciuto quel perdono, e, non avendone fatta esperienza, non ha la possibilità di guardare con quegli occhi d’Amore.
Compito grande dei cristiani quindi non è cambiare o salvare il mondo, l’ha già salvato Gesù, ma è dare testimonianza di questa Verità: siamo peccatori perdonati, anche a costo della vita, perché la Vita ricevuta dal Signore non ha prezzo.
Daniele Ferron SJ
[…] Continua sul sito […]
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 16-23
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.