Commento al Vangelo del 14 Luglio 2019 – Azione Cattolica

Interessante il brano del Vangelo per i protagonisti che in esso agiscono. Il dottore della Legge, che interroga Gesù, sa che tutta la Legge si riassume nell’amore, ma non vive in tale dimensione.

Volendo, infatti, giustificarsi chiede a Gesù: «Chi è il mio prossimo?». Anche per il sacerdote e il levita, che passano per la stessa strada dove c’è l’uomo “mezzo morto” e vanno oltre, sapere che “amare” è il più alto precetto etico non è sufficiente a evitare che il loro agire resti sterile. Acuta, a proposito, la riflessione di Paolo VI: «Il mondo più che di maestri ha bisogno di testimoni». E questa è la lezione di Gesù: il Samaritano, che appartiene allo stolto popolo di Samaria, è il modello da imitare per farsi prossimo di chi è nel bisogno.

Il primo momento della carità, infatti, è accorgersi del fratello e della sua sofferenza. Mentre l’indifferenza e il rifiuto dell’altro, invece, sono la negazione dell’amore, camuffata con l’ipocrisia del “non sapere” o del “non essere responsabili” di ciò che accade. Nessuno ha il diritto di stare a guardare.

Il rifiuto dell’altro, il tacere costituiscono il principale dramma del nostro tempo, che rende corresponsabili del male. E il sonno dell’indifferenza continua a lasciare sul ciglio della strada quanti si trovano vittime della violenza, della povertà, delle ingiustizie e delle guerre. Per evitare che l’amore diventi “un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente”, va nutrito con la certezza che il volto dell’altro è il volto stesso di Gesù. «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). L’amore di Dio, infatti, è la ragione per amare l’uomo e l’amore verso il prossimo è la prova che amiamo Dio non a parole, ma con i fatti.

Ho costruito all’amore
un tempio dentro di me,
Dio l’ha consacrato
e niente prevarrà
contro di esso […].
L’Infinito non conserva
altro che l’amore,
perché l’amore è a sua immagine.
(Kahlil Gibran)

Fonte

Letture della
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio
Dt 30,10-1

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
 
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 18 (19)
R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
 
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
 
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
 
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.

Seconda Lettura

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1,15-20


Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
 
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Parola di Dio

Vangelo

Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
 
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore

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