don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 10 Luglio 2019 – Mt 10, 1-7

INVIATI CON IL POTERE DI GESU’ COME ANGELI DEL REGNO PER OGNI UOMO

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Gli apostoli sono gli angeli che svelano il cuore di Dio ad ogni uomo, la Gerusalemme contemplata dagli occhi di Giovanni: «Vidi anche la Città Santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo, ed Egli sarà il Dio-con-loro. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate.” E Colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose.”» (Ap. 21,2-5). Insieme agli apostoli, anche noi siamo chiamati ad essere il segno della novità definitiva, la dimora che come una sposa accoglie ogni peccatore, la consolazione di ogni dolore, il profumo celeste sparso da Cristo nel mondo perché ogni uomo  riconosca in esso l’essenza della propria vita, la fragranza del proprio destino. L’opera fondamentale di Gesù è infatti la sua vittoria sul demonio e sul male, l’unica credibile, l’unica capace di dare gloria a Dio testimoniandone la presenza amorosa nella storia dell’umanità. Occorre un miracolo, un segno, una vittoria. Urge la testimonianza che non tutto finisce ingoiato dall’assurdo della morte e del male che avvinghia la vita. Urge il Regno dei Cieli, qui ed ora, visibile, come un avvenimento autentico e gratuito, perché l’uomo smetta di costruirselo sfuggendo la verità. E’ necessario che Israele, la Chiesa di oggi, come quella di ogni generazione, sia ricondotta alla sua origine, alla sua missione fondamentale: annunciare il Regno dei Cieli, incarnando come un sacramento di salvezza, l’irrompere di Dio nella storia compromessa dell’umanità. Per questo il Signore, oggi come quel giorno di duemila anni fa, “chiama a sé”, nella sua vita, i suoi apostoli conferendo loro il potere sul demonio, la sua Parola che esorcizza gli spiriti immondi e ricostruisce Gerusalemme, la nuova, la libera, la sposa che discende dal Cielo. 

Chiama te e me, metti il tuo nome in quella lista, e capirai che anche tu sei una parola del Vangelo! Tu sei una Buona Notizia! La tua vita oggi, le tue parole, i tuoi sguardi, il potere che ti è stato dato di scacciare i demoni, tutto di te è la speranza che Dio offre a chi ti è accanto. Vai dunque, e scaccia i demoni, non permettere bullismo nella tua classe; allontana il demone della perversione dalla tua relazione con la ragazza; esorcizza i demoni dell’avarizia, dell’odio e del rancore,  e donati, e dona a chi ti chiede; non resistere al male ma vinci il male con il bene; perdona, settanta volte sette; apriti alla vita e vedrai meraviglie nei tuoi figli; annuncia senza sosta che Cristo è vivo, accettando la precarietà, e vedrai che non ti mancherà nulla, e così testimonierai che non è il Fondo Monetario o la Banca centrale, e neanche il governo a guidare i destini dell’uomo. Vivi con Cristo da uomo celeste, ne hai il potere, lo stesso dato ai discepoli, quello di camminare sui serpenti e i demoni, perduto da Adamo ed Eva, e riconquistato dal Signore per la sua Chiesa. Ma è difficile, impossibile! Certo, se non si è rinati con Cristo, se non si cammina umilmente nella Chiesa dove immergere i peccati nella misericordia e ricevere la Grazia della vita nuova e celeste. Si comprende allora come sia di perenne attualità l’invio degli apostoli alle pecore perdute di Israele. E’ innanzitutto la Chiesa che necessita di essere costantemente rievangelizzata, purificata, di ricevere ogni giorno lo stesso potere di Cristo risorto; che sia ricondotta alla freschezza del suo primo amore, perché non sia tiepida, ma accolga la Grazia che la costituisce, e si presenti senza macchia né ruga quale sposa dell’unico Sposo, immagine credibile del Cielo. Vi sono pecore perdute anche nella Chiesa, e lo siamo tutti, spesso prede di inganni e menzogne. Vescovi, preti, laici, abbiamo tutti bisogno di ascoltare la predicazione e convertirci ogni giorno. Solo così i Vescovi, e con loro i presbiteri, i Pastori successori degli apostoli non dimenticheranno il primo mandato del Signore, annunciare il Vangelo al Popolo eletto e santo, curarne “tutte” le infermità, scacciandone i demoni. Andare per “seminare la Giustizia” della Croce e “raccogliere la misericordia” nella vita delle persone, nelle famiglie, ovunque. 

Fonte e approfondimenti

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Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore.

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