p. Lorenzo Montecalvo – Commento al Vangelo del giorno – 3 Luglio 2019

Una volta si diceva dopo aver fatto una promessa: “Ti dò la mia parola”. E la parola veniva mantenuta. Poiché oggi viviamo in un mondo dove il 99,9% degli uomini sono bugiardi, c’è bisogno di testimoni.

È vero, oggi, purtroppo, non si ha più fiducia nella parola dell’altro. Per questo motivo, a mio avviso una delle classi più ricche nella società è quella dei notai. Tommaso, pur seguendo e ascoltando Gesù per tre anni, non aveva mai creduto a Gesù quando diceva: “Il Figlio dell’uomo sarà messo a morte, ma il terzo giorno risusciterà”. Dopo la morte di Gesù in croce, sono certo che Tommaso avrà esclamato dicendo: “Quel Gesù di Nazaret è stato un impostore! Ci ha ingannati tutti!”.

Perciò, quando il resto degli Apostoli gli ha detto con grande gioia: “Abbiamo visto il Signore”, ha riso sarcasticamente dicendo: “Mi state prendendo in giro. Non vi credo!”. È rimasto però nella comunità degli Apostoli per ascoltare e raccontare tutto quello che Gesù aveva compiuto nei tre anni che era stato con loro. Alla seconda apparizione di Gesù, Tommaso non può più pensare o credere che la risurrezione di Gesù fosse puramente una favola. Ha toccato con mano il Risorto e si è inginocchiato dicendo: “Mio Signore e mio Dio”. Viene perdonato da Gesù per la sua incredulità, ma non senza essere rimproverato da Gesù con queste parole: “Tommaso, tu hai creduto perché hai visto, ma beati quelli che crederanno senza aver visto”.

Cosa ti e mi insegna questo episodio del Vangelo? C’insegna che dobbiamo credere a Cristo. Se faccio una promessa a un amico o gli racconto un episodio e questi mi dicesse: “Giurami che manterrai la promessa che mi hai fatto” o “giurami che mi hai detto la verita” io rimarrei molto male. Dopo tanti anni di vita cristiana e di ministero sacerdotale posso dire che Gesù non mi ha mai mentito e ha mantenuto le sue promesse.

Non ho mai visto il volto di Gesù in visione, non ho mai sognato Gesù, ma credo fortemente in quello che Gesù mi dice nel Vangelo. Non ho mai detto, dubitando delle parole di Gesù: “Se esisti e mi ami, fammi questo miracolo”. Gesù mi ha fatto e continua a farmi tanti miracoli, miracoli che non ho mai chiesto. Bisogna avere fede. È la fede che produce i miracoli e non viceversa. Amen. Alleluia.

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

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Mio Signore e mio Dio!

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20, 24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Parola del Signore.

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