Questo passo del vangelo mi ricorda una riflessione di santa Teresina.
Se non erro, la scrive in una lettera alla sorella Céline e in essa avverte la sorella che tante persone si comportano come i discepoli quando Gesù sembra dormire nella barca della loro vita.
Lei, Thérèse, ha deciso di non svegliare Gesù, ha deciso di permettergli di riposare nella sua vita. Ci vuole grande coraggio e grande fede per accettare di essere il risposo di Dio.
Confesso che questo coraggio e questa fede mi mancano. Leggere questo vangelo mi ricorda le cose importanti da chiedere al Signore.
Fonte: il sito di Robert Cheaib
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 23-27
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.