Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 29 Giugno 2019

Il commento alle letture del 29 Giugno 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Le potenze degli inferi non prevarranno su di essa

At 12,1-11; Sal 33; 2 Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19

Sulla Chiesa fondata sulla roccia che è Pietro regna Cristo Gesù. Come Satana non ha prevalso su di Lui, così non prevarrà sul suo corpo, finché si rimane nel suo corpo. Fuori del corpo di Cristo è il regno delle tenebre. Fuori sempre gli inferi prevarranno. L’Apocalisse descrive la sconfitta definitiva di Satana. Sarà nello stagno di fuoco per l’eternità. Assieme a lui tutti coloro che si sono lasciati ingannare dalla sua menzogna.

Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni che stanno ai quattro angoli della terra, Gog e Magòg, e radunarle per la guerra: il loro numero è come la sabbia del mare. Salirono fino alla superficie della terra e assediarono l’accampamento dei santi e la città amata. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. E vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva. Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri. Il mare restituì i morti che esso custodiva, la Morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.(Ap 20,7-15).

Chi è allora Pietro per rapporto alla Chiesa? È Colui che alla Chiesa e al mondo dovrà sempre indicare il vero Cristo e il vero corpo di Cristo, la vera Chiesa di Cristo che è solo quella fondata su di Lui. Altre chiese possono anche esistere in ragione del battesimo, ma esse sono carenti di molte cose. O mancano della pienezza della grazia  (sono tutte quelle senza la successione apostolica) o sono prive della luce piena della verità che li guida. Mancano di Colui che sempre deve indicare il vero Cristo, la vera sua Parola, la sua vera dottrina, il suo vero Spirito. Quando si manca o della pienezza della verità, della luce, del vero Cristo o della pienezza della grazia, necessariamente si mancherà anche della vera umanità, vera santità, vera conformazione a Cristo Crocifisso. Lo attestano i grandi Santi che nella vera Chiesa sempre sconvolgono la storia, la rivoltano sotto sopra, la orientano alla verità di Cristo Crocifisso e Risorto. Questi eventi non possono avvenire se non sulla Chiesa fondata su Pietro. È in essa che lo Spirito Santo opera nella pienezza dei suoi doni. D’altro canto come può un dono dello Spirito Santo maturare i suoi frutti senza vera Eucaristia? Come fa un albero buono a crescere senza la vera acqua dello Spirito Santo, che è la sua conduzione alla verità tutta intera, dal momento che si nega la verità della Parola di Gesù? Come faccio a comprendere la Scrittura senza Tradizione e Magistero?

Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Oggi viviamo in un tempo in cui non si vogliono più le differenze di nessun genere. Tutto ciò che distingue va abolito. Si può anche abolire, cancellare per volontà satanica dell’uomo. Rimane però la Legge eterna e divina che nessuno potrà mai abrogare. Poiché i frutti della salvezza maturano solo nell’obbedienza alla Legge divina, si toglie questa Legge e si toglie la salvezza. Senza salvezza manca la verità dell’uomo, che è solo dall’obbedienza alla Legge eterna del Signore. È disposizione divina eterna. Dio obbedisce solo alla sua verità. Si abolisce la verità, si lavora per la morte dell’uomo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano lavori per la vera vita in Cristo.

Fonte@MonsDiBruno

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