«Che sarà mai questo bambino?»
Affermava S. Pier Damiani, il celebre dottore della Chiesa dell’XI sec.: «La natività di Giovanni Battista richiama immediatamente quella di Gesù: la nascita miracolosa del Precursore, generato da un padre anziano e da una madre sterile, non aveva infatti altro scopo che quello di preparare la venuta imminente del Salvatore.
L’amico doveva nascere prima dello sposo, il servo prima del suo Signore, la voce prima del Verbo, la fiaccola prima del sole, il messaggero prima del giudice, il riscattato prima del Redentore. Giovanni è stato precursore del Cristo con la sua nascita, la sua predicazione, il suo battesimo e la sua morte» (Omelia 24). Possiamo, perciò, vedere tipizzato nel Battista ogni messaggero di Cristo.
Giovanni ha vissuto l’imitazione di Cristo dalla nascita alla morte. Il suo unico compito era quello di orientare i cuori verso Gesù, di «preparare un popolo ben disposto a Cristo Signore», come dice l’orazione di apertura dell’odierna liturgia. Così il vero discepolo a cui preme il Regno di Dio dev’essere capace di essere come un indice puntato verso il suo Signore, deve dirottare l’attenzione su Dio, deve proclamare non le sue tesi ma la volontà divina, deve gioire quando vede che gli altri non si fermano presso di lui ma accorrono a colui che egli ha indicato.
Non per nulla il celebre Battista di Mathias Grùnewald nella “Crocifissione” dell’altare di Isenheim (museo di Colmar nell’Alsazia tedesca) è raffigurato con un enorme indice puntato sul Crocifisso. È in quella figura che si riassume la storia del Precursore. Una volta compiuta la sua missione, egli si immerge nella solitudine e nell’oblìo, fino all’estrema testimonianza della passione e morte, definitiva conformazione del servo al suo Signore, del discepolo al Maestro, del fedele al suo Dio.
La Parola per me, Oggi
Anche oggi, in questo tempo di materialismo, chiuso ad ogni prospettiva di vero futuro, continuano ad esserci cristiani come Giovanni Battista, che non si lasciano catturare dalle mode passeggere o dal pensiero relativistico del mondo, ma sanno guardare ed indicare l’oltre.
La Parola si fa Preghiera
Ti rendiamo grazie, o Dio, Padre nostro, per Giovanni Battista e per tutti i precursori, che ancora oggi preparano la strada al tuo figlio Gesù, l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo.
Fonte – Cenacolo GAM
Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.
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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 57-66. 80
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore