Il culmine della catechesi di Gesù sull’amore è il suo farsi amore, il suo dividersi, il suo spezzarsi, il suo moltiplicarsi, il suo essere fecondo. Gesù trasmette se stesso ai discepoli e dai discepoli si donna alla folla. È tanto prodigo da creare anche gli avanzi ma anche gli avanzi hanno piena dignità, intridono di sé le ceste preparate per conservarli, perché l’amore è puro, mai indifferente, è vergine e fecondo, si moltiplica e spezza ma non finisce mai. È per tutti, ma esclusivo per ogni persone che se ne nutre. Non è vita generica, ma vita di Gesù che incontra la vita di ognuno di noi.
Basterà e avanzerà
Quando arriva il buio.
C’è chi dice: Vai via.
E chi dice: Rimani.
Quando arriva la stanchezza.
C’è chi dice: Vai a cercare alloggio.
E chi dice: Siediti qui vicino a me.
Quando qualcuno ha fame.
C’è chi dice: Non posso. Non ne ho per tutti
E chi dice: Iniziamo a dividere quello che c’è.
Quando buio, stanchezza e fame arrivano.
C’è chi abbassa gli occhi e dice: Non posso.
E chi alza gli occhi al cielo e benedice.
La differenza è tanta.
La differenza è come tra il buio e la luce.
Come tra la fatica e il riposo.
Come tra la fame e l’abbondanza.
La differenza sei tu.
Tu sei un uomo che sminuzza, rende piccolo, divide, separa.
Lì dove una folla è troppo, tu dici dividetevi in piccoli gruppi.
Lì dove pani e pesci sono poco.
Tu dici divideteli in pezzi ancora più piccoli.
E allora accade che c’è posto per tutti.
I miracoli si fanno dividendo quello che si vuole moltiplicare.
Le persone non sono mai troppe se le guardi una a una.
Il cibo se cominci a dividerlo, basta.
È quando guardi una folla intera, che ti spaventi.
È quando guardi quello che non hai, che ti manca tutto.
Inizia a dare tutto quello che hai.
Inizia.
E basterà.
E avanzerà.