È facile dire che amo i miei nemici, finché non hai un prossimo. L’incontro ravvicinato con l’alterità, con la sua diversità, i suoi gusti e le sue ambizioni mette a dura prova la nostra carità e ci permette di verificare quanto veramente amiamo.
Le parole di Gesù devono risuonare nel nostro essere per ricordarci che la partita dell’amore si gioca a casa, si gioca nelle nostre faccende quotidiane e nei nostri incontri ravvicinati. E ci deve contemporaneamente ricordare che un amore da Dio è una grazia da chiedere a Dio.
Fonte: il sito di Robert Cheaib
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Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 43-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore