Beati gli ultimi
Il verbo odiare suscita un certo disagio in chi ascolta la Parola di Dio. Tuttavia nel Vangelo di Luca Gesù stesso dice: “Chi non odia suo padre e sua madre, non è degno di me”.
Dobbiamo ricordare che espressioni come queste risentono dello stile linguistico aramaico usato da Gesù per parlare. In ebraico e aramaico non si ha il comparativo, ma si usano solo le forme assolute. Così, per dire “amare meno” si adotta l’estremo opposto all’ “amare”, cioè l’ “odiare”.
Dunque in questo caso Gesù riferisce la tradizione antica, dalla forte caratterizzazione nazionalista che sfiora il razzismo, per cui il nemico è anche lo straniero o colui che non segue le regole religiose e sociali d’Israele. In questa visione il “prossimo” è colui che mi assomiglia, la persona con la quale condivido l’appartenenza alla comunità sociale e religiosa (eventualmente), mentre il nemico è colui che è estraneo alla cerchia dei “familiari” o dei membri del clan.
Secondo quest’ottica bisogna privilegiare quelli “più vicini”, coloro che in un modo o nell’altro potrebbero corrispondere al bene fatto loro. Il prossimo di cui si parla sarebbe il partner di una relazione nella quale si da e si riceve reciprocamente, o meglio diremmo, si dà per ricevere. In questa logica commerciale non c’è spazio per il “nemico”, cioè per colui che non merita attenzione e interesse perché “non è dei nostri”.
In sintesi potremmo dire che Gesù (!) stigmatizza il motto “prima (e solo) quelli di casa tua”. Infatti amare prima e solo i “buoni” parenti e “lasciar perdere” (traduzione di “odiare”) tutti gli altri stranieri/cattivi è la logica di coloro che non hanno conosciuto Dio come Padre. Lui è il modello da imitare, diffidando da coloro che si arrogano il diritto di esserlo senza avere alcuna autorità per fare i salvatori della patria.
Gesù mette in guardia i suoi discepoli, che stanno imparando a conoscere il Padre ascoltando il suo insegnamento e guardando quello che Lui compie, a non ragionare secondo la logica del clan, molto vicina a quella del branco, ma ad assumere quella di Dio che considera membri della sua famiglia tutti i figli, cattivi e buoni, verso i quali ha un medesimo afflato di amore.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 43-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore