Ogni giorno abbiamo mille idee, mille intuizioni che ci sembrano geniali e continuamente ci stimolano e ci spingono a muoverci: “potrei fare così, potrei essere così, potrei dire così”… Ma esistono parole definitive, ultime e solide nella nostra vita? Parole che possano orientarci costantemente nella quotidianità?
E poi, quando invece è il momento di seguire queste parole decisive, di prendere decisioni orientative per la nostra esistenza?
L’esperienza dice che ci capita di seguire le nostre intuizioni in diversi momenti, di massima gioia o di grande tristezza. Sono questi i momenti migliori? Forse sì, ma, per esperienza e per racconti di vita, probabilmente non cʼè miglior momento se non l’istante in cui ti doni tutto.
Di fronte all’essenziale diventi essenziale, autentico e vero. Questo è il momento stesso in cui anche Gesù rivela la parola orientativa della sua vita, per se stesso e se lo desideri anche per te. Proprio all’ultima cena in cui si dona tutto, addirittura lavando i piedi, condivide il suo grande sogno.
L’invito è molto semplice, trasparente, sembra quasi facile da compiersi… “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.
“Amatevi”, non “amatemi”. Gesù ritrova la sua gioia, la sua pienezza nella possibilità che ci dà di realizzare il suo sogno, l’amore che si diffonde, la costruzione del Regno di Dio. Puoi amare Lui amando il suo regno, i suoi figli; l’amore viene da Lui e passando anche in noi può giungere meglio agli altri.
Ma come si ama? Ama come lui ti ha amato! Con la stessa logica: ricorda oggi i momenti di amore autentico ricevuto da Lui (la sua delicatezza, tenerezza, attenzione ma anche determinazione, incisività, cura) ed ecco allo stesso modo puoi amare gli altri.
Tra le tante parole della tua vita una Parola, la Sua, può diventare per te bussola per il cammino.
Loris Piorar SJ
[…] Continua sul sito […]
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.