don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 7 Maggio 2019 – Gv 6, 30-35

Gesù pone la sua divinità nell’essere pane quotidiano, pane di vita. Presenza costante al nostro fianco che vuole solo il nostro consenso per sfamare sempre, dissetare sempre.

Riempimi sempre

Le parole più belle che dici sono due.
La parola più bella che dici è amore, la parola più bella che dici è pane.
Le parole più belle che fai sono due.
La parola più bella che fai è amore, la parola più bella che fai è pane.
Pane e amore.
Mi riempiono entrambe, mi aprono entrambe.
Vengono dalle tue mani entrambe.
Dammene sempre, vita mia.
Riempimi sempre, vita mia.

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Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 30-35

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».

Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».

Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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