Mons. Costantino Di Bruno – Commento alle letture del 2 Maggio 2019

Il commento alle letture del 2 Maggio 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Appartiene alla terra e parla secondo la terra

At 5,27-33; Sal 33; Gv 3,31-36

L’uomo viene dalla terra, perché lui dalla terra è stato tratto, anche se è divenuto uomo perché il Signore ha spirato nelle sue narici l’alito della vita. Noi sappiamo che al momento del concepimento l’anima è creata direttamente da Dio ed essa è spirituale e immortale. L’uomo entra in comunione con Dio attraverso l’ascolto della sua Parola. Chi obbedisce alla Parola, rimane nella vita. Chi disobbedisce ad essa, entra nella morte. Non ritorna nella vita in Cristo Gesù, il solo che è vita eterna e che dona la vita eterna, se persevera nella sua disobbedienza, finisce nella morte eterna dell’inferno. Dopo il primo peccato, non solo l’uomo appartiene alla terra. Appartiene alla terra, ma con un’anima senza vera vita. Manca la vita di Dio in essa. Mai potrà parlare secondo Dio, parlerà secondo la terra. Parlerà anche secondo il peccato che è nel suo cuore. Questa verità è già annunziata dai Salmi. L’empio dice che Dio non esiste. Il peccato proferisce parole di menzogna, falsità, inganno. Chi è cattivo dice parole cattive. La parola manifesta il cuore, l’anima, lo spirito, i desideri che sono nel cuore.

Perché, Signore, ti tieni lontano, nei momenti di pericolo ti nascondi? Con arroganza il malvagio perseguita il povero: cadano nelle insidie che hanno tramato! Il malvagio si vanta dei suoi desideri, l’avido benedice se stesso. Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore: «Dio non ne chiede conto, non esiste!»; questo è tutto il suo pensiero. Le sue vie vanno sempre a buon fine, troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi: con un soffio spazza via i suoi avversari. Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure». Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca, sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza. Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l’innocente. I suoi occhi spiano il misero, sta in agguato di nascosto come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il povero, ghermisce il povero attirandolo nella rete. Si piega e si acquatta, cadono i miseri sotto i suoi artigli. Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla». Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano, non dimenticare i poveri. Perché il malvagio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederai conto»? (Sal 10 (9), 1-13). Oracolo del peccato nel cuore del malvagio: non c’è paura di Dio davanti ai suoi occhi; perché egli s’illude con se stesso, davanti ai suoi occhi, nel non trovare la sua colpa e odiarla. Le sue parole sono cattiveria e inganno, rifiuta di capire, di compiere il bene. Trama cattiveria nel suo letto, si ostina su vie non buone, non respinge il male (Sal 36 (35) 1-5).

Se oggi le parole di molti discepoli di Gesù sono parole secondo la terra, è il segno evidente, manifesto, che essi hanno rotto la relazione di fede e di obbedienza con la Parola di Dio, il Vangelo della salvezza. Chi vuole proferire parole di cielo deve essere legato con il cielo, e chi vuole parlare secondo la verità di Cristo deve divenire con Lui una sola vita. Si appartiene a Cristo, si diranno le parole di Cristo. Si è dello Spirito Santo si parlerà secondo lo Spirito Santo. Si è di Dio Padre. sempre si riferiranno le parole di Dio Padre. La parola è il frutto dell’essere di un uomo. Se l’uomo è terra, le sue parole saranno di terra. Se è peccato, le sue parole saranno di peccato, se lui è spirito nello Spirito Santo, le sue parole saranno spirituali, attinte nel cuore dello Spirito.

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Gesù viene dal Cielo, da Dio. È Dio nella sua Persona e natura divina. È obbedientissimo al Padre in ogni cosa. Come vero uomo vive solo per compiere la volontà del Padre suo. Lui è santissimo, le sue parole saranno santissime. In esse tutto risplende della più pura luce eterna. È facile sapere se un uomo è colmo di peccato oppure di Spirito Santo. Basta osservare le parole da lui proferite. Ogni parola rivela l’intimo di ogni uomo. In più, essendo pieno di vita eterna e di Spirito Santo, dal suo cuore traboccano vita eterna e Spirito. Si crede in Cristo, ci si ricolma di vita eterna.

Madre di Dio, Angeli, Santi, legateci intimamente al cielo per dire parole di cielo.

Fonte@MonsDiBruno

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