Commento al Vangelo del 5 Maggio 2019 – don Claudio Doglio

Il commento alle Letture di domenica 5 Maggio 2019, a cura di don Claudio Doglio.

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Il Vangelo ci presenta un racconto di apparizione del Risorto: l’evangelista Giovanni ci narra la manifestazione di Gesù sul lago di Galilea come segno di una azione pastorale che porta frutto e mostra il cammino degli apostoli.

Seguiamo Simon Pietro in alcune tappe di questo cammino. Dopo la risurrezione Pietro è tornato al suo lavoro di sempre e dice una formula molto individualista: “Io vado a pescare” , cioè faccio quello che ho in testa io; gli altri gli vanno dietro, ma non prendono nulla. Sperimentano fallimento e delusione, perché era una iniziativa loro. Pietro deve cambiare, come noi. Infatti quando ascoltano la parola di Gesù, presente nella loro impresa, allora la rete si riempie di pesci, allora il lavoro della Chiesa porta frutto. Giovanni, il discepolo che Gesù amava, in forza del legame di affetto che lo aiuta, riconosce il Signore; Pietro allora compie un gesto strano ma significativo, prima di buttarsi in acqua si cinge il vestito. Ripete cioè lo stesso gesto di Gesù durante l’ultima cena, quando lavò i piedi ai discepoli: Pietro ascolta la parola di Gesù e ne imita il servizio.

Con questa fede si butta in acqua e poi risale sulla riva: questo salire del discepolo è immagine del cambiamento e della conversione. Adesso è pronto a dire al Maestro con tutto il cuore: “Ti voglio bene”. Se prima l’aveva rinnegato ed era fuggito, d’ora in poi sarà pronto a dare la vita per restare fedele a Gesù. Questo è il cammino del vero discepolo.

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