Se Dio è buono e onnipotente perché c’è il male nel mondo? Perché lo permette? Il pensiero credente dà la possibilità di rispondere a queste domande, contrapponendosi alla cosiddetta ‘ateologia naturale’ con una razionalità ‘allargata’. Ma la prima risposta che il cristiano dà alla sofferenza è di tipo pratico, con la sua presenza, la cura e l’ascolto dell’altro. Se ne parla in questi giorni in un Convegno all’Istituto Camillianum di Roma.
‘Il cristiano – spiega il preside p. Sandrin m.i. – sa quando è tempo di parlare di Dio e quando è tempo di tacere e far parlare il suo amore’.
[powerpress]
Fonte: Radio Vaticana