Domenica di Pasqua
Risurrezione del Signore «C»
Rito ambrosiano Domenica di Pasqua – Gv 20,11-18.
La domenica di Pasqua le donne sono al sepolcro di buon mattino per trattare il cadavere di Gesù. Non riescono a immaginarlo vivo, nonostante Lui l’avesse predetto. E neppure ci credono gli Apostoli, nonostante i segni presso il sepolcro e la testimonianza delle donne. Sì, ci vuole fede per
accogliere l’annuncio della Pasqua.
Ma ti cambia la vita.
COMPRENDO LA PAROLA
Non trovarono il corpo.
I piani delle donne sono sconvolti: loro hanno portato il necessario per onorare un morto che non c’è. I dubbi umani si accavallano: chi l’ha portato via e perché?
Abito sfolgorante.
Un’immagine che indica come quegli uomini siano messaggeri di Dio. Confermano ciò che le donne già sanno, perché Gesù stesso aveva predetto la sua risurrezione.
Risorto.
Letteralmente significa risvegliato, ri-suscitato. Dio è intervenuto e ha fatto una cosa nuova, impensabile, ridonando la vita a chi era assolutamente morto.
Non credevano.
Non è facile credere senza aver visto con i propri occhi. Soprattutto se si
tratta di una notizia così straordinaria. Pietro però si avvia al sepolcro per capire, e si lascia contagiare dallo stupore. Sta iniziando a dare spazio
alla fede.
ASCOLTO LA VITA
Nella scena finale del film «Alla luce del sole», sulla figura di don Pino Puglisi (interpretato da Luca Zingaretti), tutti i «suoi» ragazzi della parrocchia si riuniscono attorno al corpo senza vita del sacerdote assassinato dalla mafia, portandogli in omaggio le cose più care.
L’ultimo bambino sta per posare il suo dono quando si rende conto che don Pino non può essere lì. Quello è soltanto il suo cadavere.
Don Pino è vivo in Dio, ed è nella gioia. Si volta e lo vede tranquillo e sorridente seduto tra i banchi della chiesa. Con gli occhi della fede pasquale ha capito che il suo grande amico «non è qui, è risorto!».
PREGO LA PAROLA
Faccio Pasqua, Signore.
Mi lascio invadere
da gioia, ottimismo e felicità.
Tu hai vinto
morte, malessere e malvagità,
e vuoi che sia così
anche per me.
Mi dici di avere fede,
di ascoltare la tua Parola
e di seguire i tuoi passi.
Mi chiedi di aprire la mente,
di riconoscere i segni di vita,
di puntare dritto verso il Cielo
scommettendo su di te.
Ti dico sì, caro Gesù.
Faccio Pasqua con te.
MI ATTIVO
Ho fiducia nella possibilità di risorgere, dopo la vita terrena? Mi sembra verosimile? Conosco qualcuno che ne è certo? Come posso nutrire la mia fede?
La Pasqua ricorda al mondo che tutti hanno bisogno di cambiare, riprendersi, rinascere in qualche aspetto della vita.
Nel periodo quaresimale dovresti averne trovato almeno uno da indirizzare meglio sui sentieri di Gesù. Scrivilo sulla carta per poter controllare i tuoi risultati nel periodo pasquale.
Questa è la festa più importante per i cristiani. In settimana proponiti di lasciarti contagiare dalla gioia, dall’ottimismo, dalla speranza che la Pasqua porta con sé.
Fonte: Dossier Catechiesta – Aprile 2019 pag. 58
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