Al cuore della nostra fede abbiamo un tempo santo
Al cuore della nostra fede vi è un tempo santo che da domenica ci verrà donato, consegnato, come il più grande dei doni, il più desiderato, il meno scontato.
Una settimana che chiamiamo santa non per una qualità morale, non perchè dovremmo essere tutti più buoni, ma per il senso etimologico di questa parola, una settimana santa perchè separata dal resto del tempo cronologico con il quale siamo abituati a misurare tutto, la nostra vita, quella degli altri, la storia.
Non abbiamo bisogno di tante parole per entrare in questo tempo che sarà fuori dal tempo del lavoro, ma anche fuori dal tempo del riposo, perché sarà tempo di festa, della dimensione più alta della festa che è la gratuità, l’inutilità di un tempo che esce totalmente fuori dalla mentalità del commercio, del compromesso del do ut des nella quale siamo abituati.
Sarebbe impossibile e impensabile fare qui una lectio sul Vangelo della Passione che verrà proclamato domenica, ma credo sia fondamentale soffermarci su come mettersi in ascolto di questa Parola che sta al cuore di tutto il messaggio cristiano.
Tutti i Vangeli sono stati scritti a partire dal racconto di questi fatti, di ciò che più storicamente vicino a loro era accaduto, a ciò che aveva totalmente cambiato la vita delle prime comunità, di un amore più forte anche della morte.
Entreremo trionfalmente in questa settimana, acclamando con canti, palme, ulivi agitati, entreremo in cammino, processionalmente, in fila per due, da un posto insolito, fuori dalla chiesa, fuori del Tempio, e ci dirigeremo verso la meta che sarà la celebrazione eucaristica.
Vivremo l’ambivalenza di questo giorno, gioia e dolore, canto e silenzio, Parola e ascolto, tradizione e novità evangelica, tutto in questo tempo fuori dai nostri canoni, fuori dai nostri schemi, fuori dalla nostra portata, ma che pienamente ci verrà donato solo perchè noi potessimo essere “novità evangelica” nelle nostre giornate, nel nostro quotidiano, in quel tempo fatto di lavoro e di riposo.
La lettura del Vangelo della Passione sarà sovrabbondante, personaggi, voci, silenzi, attese, delusioni, tradimenti, solitudini, folle, tutto sembrerà essere troppo, forse ci stancheremo ad ascoltare tutto restando in piedi, proviamo a non cercare di essere uno dei tanti personaggi che appariranno.
Quest’anno sono un pò più Pietro, l’anno scorso ero Giuda, poi sarò Pilato, proviamo insieme a stare e a riconoscere che tutti loro ci abitano, che ciascuno dei personaggi che appariranno in questo testo abita in noi, e in noi prende voce, impariamo a riconoscere la moltitudine che siamo, la storia che dentro noi si muove inarrestabile.
Siamo l’insieme unico di quella storia, perché essa è la storia di ciascuno.
E allora concludo invitando me e voi ad entrare in questa settimana santa con questi desideri, con questa gioia profonda, nel silenzio fecondo della gratuità del Cristo.
Buona settimana santa!!
Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra