Il commento al Vengelo
del 29 Marzo 2019
su Mc 12, 28b-34
Giovedì della III settimana di Quaresima
Anno III/C
Colore liturgico: VIOLA
- Periodo: Venerdì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce
- Letture del giorno: Os 14, 2-10; Sal.80; Mc 12, 28b-34
- Calendario Liturgico di Marzo
Mc 12, 28b-34
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Il primo comandamento.
“Se il mio popolo mi ascoltasse! Se Israele camminasse per le mie vie! Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia». «Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità. Tornate al Signore; ditegli: “Togli ogni iniquità, accetta ciò che è bene: la lode delle nostre labbra”. La liturgia di oggi sin dall’inizio ci invita all’ascolto e ad un sincero pentimento. Con queste indispensabili condizioni possiamo poi accogliere e vivere il comandamento nuovo che Gesù sta per darci.
“Uno degli scribi gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Il primo dono da chiedere per comprendere e poi essere capaci di amore, è quindi il recupero dell’ascolto; mediante la Parola riusciamo a riprendere il dialogo con Dio e fugare gli errori che si annidano dentro di noi.
La Verità ci rende liberi di amare Dio e il nostro prossimo. Dobbiamo però abbeverarci alla Fonte: “Io sono la vite vera, rimanete in me e io in voi. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». I discepoli di Emmaus, prima delusi e amareggiati, illuminati poi dal Risorto dicono: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». La Parola di Dio ci infonde la Verità, ci fa ardere il petto, ci illumina sul pane spezzato, ci rende vite feconda, ci apra all’amore con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le forze.
È un prezioso germoglio che nasce e cresce in noi se siamo accoglienti dello Spirito che ci è stato dato che è la meravigliosa linfa che ci rende capaci di accogliere l’Amore per poi viverlo e donarlo. Sappiamo che la linfa è sgorgata dalla croce, è un effluvio che entra nei cuori creando una catena d’oro che lega Cielo e terra, la Trinità beata con noi suoi figli, noi con il Padre e noi uniti nella migliore fraternità.
Amare Dio per vivere…