Il Vangelo del giorno, 25 Marzo 2019 – Lc 1, 26-38

Il commento al Vengelo
del 25 Marzo 2019
su Lc 1, 26-38

Lunedì della III settimana di Quaresima
Anno III/C

Colore liturgico: BIANCO

  • Periodo: Lunedì
  • Il Santo di oggi: ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
    Solennità
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà
  • Letture del giorno: Is 7,10-14; 8,10; Sal 39; Eb 10, 4-10; Lc 1, 26-38
  • Calendario Liturgico di Marzo

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Il ritorno con Maria, la Madre.

«Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno». È la solenne promesse del nostro Padre e Creatore dopo il peccato, dopo che abbiamo perso l’albero della vita, il nostro paradiso. Risuona in sintonia nel Cielo la voce: “Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà”».

È l’accoglienza del piano del Padre celeste da parte dell’Unigenito Gesù Cristo. Nella pienezza del tempo ecco l’annuncio dell’arcangelo Gabriele alla Vergine di Nazareth: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

È l’annunciazione dell’incarnazione. Ascoltiamo ancora una risposta di totale adesione al volere di Dio: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Così La Madonna, in celeste e terrena armonia, incarnando Dio, incarna l’umanità e si fa Madre di tutti.

Gesù compenetrato e unito alla persona dello Spirito entra nel Grembo materno e qui lo Spirito fonde agli Elementi naturali di Maria la sua Anima, sicché le cellule si scindono e iniziano a comporsi per incarnare e formare il mio Corpo spiritualizzato e divino. La Madre Santa, offrendo il suo Grembo al Signore, diviene Grembo dell’umanità, e divenendo concepimento del Verbo di Dio si fa concepimento dell’umanità. Al suo consenso Maria dona una nuova creazione nella nascita del Redentore.

Il Padre Celeste ha scelto un mezzo tanto semplice perché avvenisse l’Incarnazione del Figlio suo; gli uomini cercano cose straordinarie fuori del comune; Iddio sceglie una semplice Fanciulla, per quanto nobile, purissima e Immacolata, ma pur sempre una fanciulla. Al suo consenso Maria dona una nuova creazione nella nascita del Redentore. Da tutto questo possiamo ben comprendere il ruolo di Maria e come ci convenga prenderla con noi!

Il santo Rosario, riprenderlo in famiglia, lasciando il cellulare per pensare al Signore.

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