Commento alle letture del 14 Marzo 2019 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 14 Marzo 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Questa infatti è la Legge e i Profeti

Est 4,17k-u; Sal 137; Mt 7,7-12

Un contadino, se vuole una particolare qualità di frutta, deve operare il giusto innesto. Se la Chiesa vuole che un uomo pensi come Cristo e agisca come Lui, nello Spirito Santo, prima lo deve innestare in Cristo e poi nutrirlo con la Parola e il Corpo di Cristo. Se noi diciamo che Cristo non serve all’uomo, non possiamo poi pretendere che un uomo pensi come Cristo e agisca come Lui, nello Spirito Santo. Non creando più noi, i cristiani, come Dio ha creato l’uomo, priviamo l’uomo della possibilità di ritornare ad essere uomo. L’uomo nuovo va creato. Chi deve e può crearlo è solo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Oggi l’uomo non crede in Dio. Vive senza alcun riferimento al trascendente, al soprannaturale, ad una Legge perenne di verità e di giustizia. Non possiamo noi chiedergli di obbedire al Dio che per lui neanche esiste.

Oggi l’uomo neanche più crede in Cristo Signore. Distruttori di questa santa fede sono i cristiani con le loro malsane e nefaste teologie fondate su teorie della carne. Quando l’uomo ha bisogno di pensare come Cristo, non lo abbiamo. Non possiamo prima dirgli che può andare a Dio, attraverso qualsiasi via, anche attraverso la via dell’ateismo e poi esigere o lamentarci che lui non pensi e non agisca secondo il Vangelo, secondo la Legge di Gesù Signore. Ma neanche possiamo pensare che un uomo pensi da uomo se prima non lo formiamo come uomo. Oggi abbiamo deciso che si devono lasciare crescere i bambini senza alcuna formazione né umana né cristiana. Quali sono i frutti? Cresce in loro ogni vizio, si esprime la loro istintività di male senza alcun controllo. O facciamo l’uomo o è impossibile pensare da uomini. Ma il vero uomo è il cristiano.

O facciamo i cristiani, oppure è impossibile pensare di dare verità alla nostra umanità. Gesù ci dice che noi dobbiamo fare agli altri tutto ciò che gli uomini vogliamo facciano a noi. Se fosse possibile osservare naturalmente questa legge, non ci sarebbe bisogno di Lui, della sua grazia, della sua verità, della conversione al Vangelo, della rinascita da acqua e da Spirito Santo. Questa Legge di Gesù è solo manifestativa. Ci dice qual è il bene che sempre ogni suo discepolo deve compiere. Così come sono manifestativi del vero bene i Comandamenti. Come è manifestativo del bene senza alcun difetto il Vangelo. Così come è manifestativa tutta la rivelazione dell’Antico e del Nuovo Testamento. Quando poi si tratta di applicarla, di viverla, di realizzarla, allora occorre che da Lui siamo trasformati in suo corpo, dallo Spirito Santo siamo resi creature spirituali, dal Padre dei cieli fatti partecipi della sua divina natura. Se questo innesto nella Santissima Trinità non viene operato dalla Chiesa, per mezzo dei suoi ministri e amministratori dei divini misteri, l’uomo rimane nella sua carne di peccato. Possiamo manifestargli la Legge, ma nella carne non può vivere da vero figlio di Dio. Deve essere creato in Cristo e di Cristo alimentato per vivere da vero figlio del Padre.

Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.

Gli Apostoli del Signore non sono stati mandati nel mondo per manifestare, annunziare, predicare, insegnare il Vangelo. Sono stati mandati per chiedere la conversione al Vangelo e per fare gli uomini capaci nel corpo, nello spirito, nell’anima, di osservare la Parola di Cristo Gesù, in Lui, con Lui, per Lui. Anche la Legge della preghiera è solo manifestativa. Quando essa diviene operativa? Quando chiediamo a Dio da veri suoi figli e si è veri suoi figli divenendo in Cristo Signore, figli nel Figlio, figli di adozione, figli che dimorano e abitano nella casa della sua Parola, della sua grazia, della sua giustizia e verità. Urge che sempre sia fatta questa distinzione: tra la Legge che manifesta e la grazia che abilita alla vera azione. Nessuno va lasciato nell’errore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che i cristiani prendano coscienza della loro missione.

Fonte@MonsDiBruno

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