Di fronte al tentatore, che gli propone di non fidarsi di Dio ma di allearsi con lui per avere potere, Gesù ribadisce la sua incondizionata obbedienza all’Unico a cui si deve adorazione. Gesù afferma così la sua libertà rispetto alla logica di questo mondo, che plaude al successo, al possesso, al dominio anche violento. Il regno di Dio può diffondersi nel mondo solo se non si accettano compromessi con le potenze del male. E di fronte alle tentazioni del mondo non siamo abbandonati a noi stessi e alla nostra fragilità, poiché la fedeltà di Dio può diventare la nostra forza.
Il vangelo ci mostra l’identità di Gesù e il significato vero della sua missione. Gesù, che affronta la tentazione, mostra come egli si fa solidale con l’uomo anche nella prova. E resistendo al tentatore, indica anche a noi la via della vittoria finale.
Nella stessa prospettiva la prima lettura indica come ogni benedizione e grazia venga da Dio. Il credente che si affida con coraggio a Dio che lo ha liberato dalla schiavitù esprime la volontà di continuare a fidarsi della sua provvidenza.
In modo simile la seconda lettura dà concretezza a questa fiducia che Dio suscita ora in noi attraverso Gesù: su Dio possiamo contare, perché in Gesù ci ha dato testimonianza della sua fedeltà.
Fonte: Servizio della Parola