Difficilmente con le mani piene ci si scoprirà capaci ancora di ricevere; convinti di avere tutto il necessario, quando ci sentiamo ricchi non percepiamo neppure la possibilità del dono, della grazia, della sovrabbondanza. Fermi e saldi nella certezza della nostra ricchezza, arriviamo a sentirci padroni della nostra vita, signori della nostra esistenza.
Ma siamo creature e come tali usciamo dalle mani di un Signore che ci plasma per essere accompagnati ad essere salvati. Per essere salvati, tuttavia, è necessario riconoscere la nostra povertà. Solo le mani vuote possono essere tese, spalancate ad accogliere gli enormi doni di grazia che il Signore ci riserva. Chi è povero, nel bisogno riconosce il desiderio e la possibilità del dono, che è rigoglio di vita.
Allentiamo la presa sulla nostra vita, allarghiamo le dita, smettiamo di stringere: sulle mani aperte, presentate al Signore, si poserà la grazia che rende tutto possibile, nelle mani di Dio.
Verena M.
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]
Mc 10, 17-27
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.